NESSUNO LEGGE PIU’ LIBRI (POI DICE CHE L’ITALIA E’ IN DECLINO)

Sul “Corriere”, parlando delle abitudini di lettura degli italiani, Giorgio Montefoschi fornisce indirettamente una spiegazione a tanti perchè che ci poniamo davanti al preoccupante declino italiano. L’articolo merita di essere riproposto:

Nell’ultima indagine Istat dal titolo «Noi Italia 2023» in cui si fotografa il nostro Paese per quanto riguarda la società, la sanità, l’ambiente, il lavoro, l’istruzione, e ancora altro, emerge un dato che definire preoccupante è un eufemismo: mai, negli ultimi venticinque anni, si è letto così poco in Italia. Nel 2010, gli italiani che, da sei anni in su, leggevano almeno un libro all’anno non per motivi strettamente scolastici o di lavoro, erano il 46,8 per cento; nell’ultimo anno sono scesi al 39,3.

Il che significa che almeno il sessanta per cento degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno, e che la curva, invece di salire, va a scendere. Il confronto con l’altra curva, quella dei libri che annualmente vengono stampati, ed è una curva in salita che supera gli ottantamila titoli, si propone dunque come un vero è proprio mistero. Ma chi li legge? È un bel rompicapo: ma questo riguarda gli editori.
Per rendercene conto basta fare un passeggiata sui nostri litorali. Perché, se è vero che sotto i lussuosi capanni versiliesi, oltre allo champagne, vengono organizzate sofisticate bibliotechine nelle quali puoi trovare di tutto, dal secondo volume della Recherce a Hemingway, da Faulkner a Kundera, altrettanto vero è che, se fai un chilometro avanti e indietro su lidi più accessibili alle tasche, scopri che su diecimila bagnanti il libro in mano ce l’hanno in due o al massimo in tre.

Non come nelle isole greche – provare per credere – dove anche nelle spiagge più difficili da raggiungere, in quelle più remote prive di riparo e battute dal vento, non esiste persona, ragazza o ragazzo che siano, adulti di ogni età che, appena arrivati, dopo il tuffo in mare, lo straccio buttato sulla sabbia, sistemazione dell’ombrellone, non tirino fuori un romanzo. Che spettacolo meraviglioso: quell’azzurro, quei libri! Del resto lo aveva ben scritto Orazio nel secondo libro delle epistole: «La Grecia, conquistata (dai Romani), conquistò il selvaggio vincitore».

GIORGIO MONTEFOSCHI

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