MA SIA CHIARO CHE I CAFONI ERANO DUE

di TONY DAMASCELLI – Risulta che Erdogan vanti una mezza dozzina di titoli di “cavaliere”, consegnatigli in ogni zona del mondo. Non si conoscono i motivi della nomina dal momento che lo stesso cavaliere ha sistemato Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, su un lunghissimo divano, imbottito ai massimi, non certamente creato dagli artigiani della qualità di poltrone e sofà. Nel mentre, Erdogan si è accomodato sulla tronfia sedia presidenziale, concedendo uguale seduta al presidente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel. Costui non ha fatto un plissé, ha appoggiato il tafanario sul velluto morbido e non si è degnato di accennare un gesto di cortesia nei confronti di Frau Ursula, cedendole il posto, come dovrebbe un gentiluomo. Tanto meno gli è venuto in mente magari di sedersi sul divano con la signora, lanciando un segnale che avrebbe parlato più di tante dichiarazioni ufficiali.

La Von der Leyen, stupita e stranita, si è ritrovata collocata come una bambola o un cartonato, cinque metri più in là, distante dalla coppia di maschi.

Riassunto: Charles Michel è un fiammingo e i fiamminghi sono particolari, cito, al riguardo, un pensiero di Jules Verne: ”…insomma i quiquendoniani (abitanti della città di Quinquedonia, ndr) non hanno bisogno di nessuno, i loro desideri sono limitati, la loro esistenza è modesta, sono calmi, misurati, freddi, flemmatici, in una parola “fiamminghi” come se ne incontrano a volte tra la Schelda e il Mare del Nord”.

Se ne incontrano anche ad Ankara. Si è udito, oltre il Bosforo, un commento su Charles Michel, con la voce di Emilio Fede: “Cheffigura di m…”. Non differente il vicino di sedia e padrone di dimora, ma è Erdogan che non abbisogna di conferme. Il turco musulmano aveva già manifestato la propria eleganza culturale e politica con queste affermazioni raffinate: ”Non credo nell’uguaglianza tra gli uomini e le donne, ma credo nelle pari opportunità. Gli uomini e le donne sono diversi e complementari. La nostra religione ha definito una posizione per le donne: la maternità. Non si possono portare le donne e gli uomini in posizioni uguali, è contro la natura perché la loro natura è diversa”.

Erdogan si è smentito clamorosamente sulle pari opportunità delle poltrone. All’Ursula, dopo un attimo di ansia, è andata di lusso: trovandosi in Turchia, c’era il rischio di giacere su un’ottomana. Anche Michel ha rischiato: qualche tempo fa gli si pararono di fronte quattro ragazze che lo contestarono lanciandogli addosso un piatto di patatine e maionese, tipico della cucina belga. Ma Ursula Von der Leyen è una signora, non si è scomposta nel capello e nel trucco, ha conservato il fiero aspetto e incominciato a pensare. Probabilmente stava immaginando l’incontro di ritorno a Bruxelles, una serata divertente di barzellette sui fiamminghi e un piatto di montone e maiale per il cavaliere turco.

 

Un pensiero su “MA SIA CHIARO CHE I CAFONI ERANO DUE

  1. Alberto Vito dice:

    Condivido ogni parola del dott. Damascelli. Non so se il presidente Michel abbia agito così per pavidità, lentezza di pensiero, rispetto ottuso del protocollo o calcolo. In ogni caso, ha perso una buona occasione per opporsi a uno sgarbo sia personale che istituzionale.
    Così come ignoro se Erdogan, che non usa modi spicci con gli oppositori interni, sia stato apprezzato o meno da quote del suo popolo.
    Ma una cosa è certa: la foto della Von der Leyen seduta sul divano ha fatto il giro del mondo e verrà ricordata nei manuali di comunicazione di massa come bell’esempio di figuraccia planetaria.

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