L’ULTIMO COLPO DI TACCO DELLA BUROCRAZIA IDIOTA

«La Signoria Vostra non sembrerebbe aver dato prova di aver raggiunto un grado sufficiente di integrazione nella comunità nazionale, desumibile in primis dal rispetto delle regole di civile convivenza, che si evince anzitutto dalla rigorosa e sicura osservanza della legge penale vigente nell’ordinamento giuridico italiano». Così si pronuncia il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno.

Ne consegue, continuo io, che Jurida Kukaleshi non può ottenere la cittadinanza italiana. Il tono sentenzioso è tale da indurre a pensare ci sia di mezzo il rigor mortis di qualcuno, ma a scandagliare i fatti emerge il solito teatro dell’assurdo della burocrazia italiana, al punto da credere si tratti di una burla, una freddura, più un frigor mortis insomma.

Jurida Kukaleshi, albanese, vive da 23 anni a Roma ed è sposata con un italiano. Lavora regolarmente e nel 2017 ha chiesto di ottenere la cittadinanza italiana. Normale, verrebbe da pensare, e invece no. Niente da fare.

Nel 2005 Jurida Kukaleshi tamponò un signore anziano, una cosa da nulla, da constatazione amichevole. Nei giorni seguenti l’anziano qualche strascico lo avverte, roba da sette giorni di prognosi, fatto sta che decide di fare causa e la signorina viene condannata a una multa di 600 euro per lesioni colpose. E va bene, quasi bene.

Quasi bene allora, in qualche modo, per nulla bene adesso, perché quella condanna, poi mai eseguita per l’amnistia in corso, e va quasi bene pure qua, è il motivo che nega la cittadinanza alla ormai italianissima Jurida. A fronte di tutti questi ironici ‘quasi’, ora non c’è approssimazione comprensibile, ironica o meno. Non si sa se ridere o ridere però, in effetti. La burocrazia così impietosa che fa la radiografia della coscienza, salvo mettere sul lastrico, senza senno o discernimento, chi non può saldare l’ultima rata o ha dimenticato di compilare il modulo 13bis.

Conviene stare all’erta, ad ogni modo, a me pare evidente. Tamponi un’auto? Al tamponato viene il colpo della strega? D’ora innanzi il rischio della perdita della cittadinanza è dietro l’angolo, a portata di incrocio e di semaforo truffaldino.

Finalmente uno Stato integerrimo e una burocrazia allineata, specchi fedeli del rigore sociale e politico che avvertiamo intorno a noi. Finalmente.

Povera Italia.

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