SIA CHIARO, I NO VAX NON SONO MARTIRI

Sempre viva la libertà, più importante dell’aria che respiriamo, ma cerchiamo quanto meno di non trattarla come una pezza da piedi. Invece.

In nome della libertà, i tagliagole nazifasci si sentono in diritto di prendersi Roma – un revival del ’22, alla Carlo Conti -, se non proprio prendersela tutta quanta, come minimo tenerla sotto scacco e devastarne qualche distretto istituzionale.

In nome della libertà, una ragazza blocca l’università di Bologna con la pretesa di restare a lezione anche senza il green-pass.

In nome della libertà, quel che resta di Beppe Grillo chiede al governo di pagare i tamponi ai lavoratori no vax.

In nome della libertà, sta di fatto succedendo che chi rifiuta il vaccino pretende di essere il nuovo martire della libertà.

Ecco, almeno questo potremmo evitarcelo. La libertà è talmente sacra, da queste parti, che i no vax hanno tutta la libertà di non vaccinarsi e di farci una testa così sui danni del vaccino, sui biechi interessi di chi li produce, sulla satanica strategia dei poteri forti per farci fuori tutti.

La stragrande maggioranza dei vaccinati deve difendere con i denti questa loro libertà, secondo il famoso ideale di Voltaire. Però vediamo di darci un limite. Liberi tutti di pensare e agire come più ci sembra giusto, ma obbligati tutti ad assumerci le responsabilità. La libertà, per funzionare bene, per girare a mille, deve basarsi su questa regola del gioco.

Per cui: signori nazifasci, signorina studentessa, signor Grillo, purtroppo o per fortuna in Italia la maggioranza ha stabilito regole chiare e precise. Belle o brutte che siano, giuste o sbagliate che siano, sono le regole vigenti e a quelle dobbiamo attenerci. Una volta hanno deciso che col verde si passa e col rosso ci si ferma: può essere odioso, una fetentissima prevaricazione, ma questa è la regola. Così funziona in regime di libertà e di democrazia. E’ per questo che persino nella più diffusa libertà permangono una ragione e un torto. Ha ragione chi rispetta le regole, ha torto chi non le rispetta. E allora, se la vostra libera scelta è non rispettare le regole, evitate almeno di presentarvi sulla pubblica piazza come martiri e perseguitati. Ne vediamo di veri, in giro per il mondo, per non notare la differenza.

Non vi va il vaccino e non sopportate il greenpass: va bene, l’abbiamo capita, però fatevene una ragione. Ha vinto la maggioranza e voi avete perso. E’ un peccato, ma funziona così. Dice niente, questa regola?

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