L’ITALIETTA CHE SI SVENDE FELICE ALL’AMERICANATA DI MUSK-ZUCKERBERG GLADIATORI

L’ottimo ministro della Cultura (?) Sangiuliano è lieto di tranquillizzare la nazione: “Lunga e amichevole conversazione con Elon Musk, su un grande evento di evocazione storica. Non si terrà a Roma. Ci sarà una ingente donazione a due importanti ospedali pediatrici italiani per il potenziamento delle strutture e la ricerca scientifica per combattere malattie”.

Cioè: dopo che un mese fa, alle prime voci su questa pagliacciata dentro il Colosseo, pagliacciata nel senso di americanata con Musk e Zuckenberg a sfidarsi tipo gladiatori o giù di lì, aveva smentito tutto al grido “non ci risulta niente”, il ministro ora conferma, ma ci rassicura subito rivelando che il Colosseo non sarà la sede dello storico evento, e che comunque ci pagheranno bene con una plateale donazione a due ospedali pediatrici (abbiamo il cuore di burro: per avere beneficenza, per fare del bene, venderemmo anche le mamme).

Mettiamoci il cuore in pace: da un ministro che non ha provato imbarazzo nel confessare di non leggere i libri per cui vota nei premi letterari, non possiamo aspettarci molto di più. Normale vederlo calare i pantaloni, anzi sprizzare evidente euforia, per la squallida messinscena dei due ipermiliardari yankee, che dopo essersi comprati tutto, persino i viaggi su Marte, per battere la noia e far parlare di sè non sanno davvero più cosa inventarsi, se non sfidarsi in costume d’epoca. La carnevalata, come spiega il nostro geniale ministro, non sarà però nel Colosseo, mai e poi mai, noi abbiamo a cuore la nostra storia e i nostri monumenti: sarà comunque in un altro luogo epico, già si dice Paestum, cioè in una perla della Magna Grecia che non dovremmo sfiorare manco col pensiero.

Sui due gladiatori che vogliono trasformare l’Italia e il suo patrimonio in un’altra Disneyland non c’è niente da aggiungere: loro con i soldi sono abituati a comprarsi tutto, logico che pensino di comprare anche la nostra anima con un pacco di soldi ai bambini malati. Molto da dire resta invece su di noi, su noi italiani moderni che senza alcun merito ci troviamo ad amministrare un patrimonio inestimabile, purtroppo dimostrando ogni giorno di non avere titoli per questa tutela. Ce ne usciamo agilmente e abilmente dicendo che la cultura e l’arte non sono faccende morte, che devono adeguarsi ai tempi, ma con questo mantra cretino finiamo ogni volta per svilire le nostre cose migliori, prima fra tutte i resti antichissimi delle civiltà più grandi. Noi stessi.

Davanti al Colosseo, ma forse ancora di più davanti a Paestum, a Segesta, a Selinunte, l’istinto induce al silenzio e alla contemplazione, perchè il solo carico di valori testimoniato da quei templi e da quei resti basta all’estasi. Noi invece ci portiamo le pensate kitsch di due bambinoni cresciuti troppo ricchi, ben lieti di assecondarli e compiacerli in qualunque modo, al diavolo la dignità e il mito dei nostri gioielli di famiglia. Se glielo chiedessero, questo Sangiuliano non esiterebbe a vestirsi da donna barbuta per fare l’arbitro. Ma sì, è un evento mondiale, non facciamo i tetri e i musoni, wow. Se serve, ci portiamo anche il nano cantante.

Il resto lo vedremo quanto prima. Musk, poverino, è un gladiatore che dovrà sottoporsi a un piccolo intervento su una spalla, per cui non se ne parla prima di due mesi almeno. Nell’attesa, proprio Musk si premura di dirci che l’evento sarà trasmesso sul suo Twitter e sul Meta del rivale, ma che tutto si svolgerà «nel pieno rispetto del passato e del presente dell’Italia». Umorismo involontario: usa proprio la parola rispetto, l’unica del vocabolario che lui e il suo amico Sangiuliano non masticano.

Padrone lui, un po’ meno il ministro e il nostro governo intero, se davvero accettano contentoni questa volgare farsetta. Facciamo i farisei indignati quando una turista scema si butta nella fontana di Trevi o quando dei writers mentecatti sfregiano il Colosseo, ma Sangiuliano fatica a capire che questa dell’americanata è uno sfregio anche peggiore. Amico ministro, una scritta sul Colosseo si può cancellare, l’americanata è per sempre.

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