L’ITALIA E’ UNITA DAVVERO NEL DEMOLIRE MATRIMONI

L’Istat pubblica ogni anno un documento relativo a matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi nel nostro paese, fornente interessanti spunti di riflessione sulla nostra evoluzione sociologica.

L’ultimo report è riferito al 2022, in esso si conferma la riduzione dei matrimoni religiosi a favore di quelli celebrati con riti civili (ormai più del 50%) e delle unioni civili. Sostanzialmente stabili le separazioni e i divorzi. Sono in aumento le seconde nozze, presumibilmente anche in conseguenza dell’entrata in vigore del “divorzio breve”, e i matrimoni con almeno uno sposo straniero, divenuti il 15% del totale complessivo.

Riguardo invece alle cessazioni del legame coniugale, aumenta la percentuale di separazioni e divorzi “extragiudiziali”, con rito fuori dai Tribunali, prevalentemente con accordi consensuali presso gli Uffici di Stato Civile comunali. Tale propensione è più diffusa al Centro-nord.

Tra i tanti dati forniti dall’Istat, ne segnalo uno, apparentemente secondario ma molto significativo, ovvero la riduzione delle differenze per aree geografiche, con una progressiva convergenza dei divorzi tra il meridione e il settentrione. In passato non era così, ed in percentuale il tasso dei divorzi al nord, peraltro analogo a quelle dei principali paesi europei, era doppio rispetto al sud.

Questo dato fornisce delle riflessioni: vuoi vedere che, se non dal punto di vista economico, il nostro paese tende finalmente a rassomigliarsi almeno culturalmente?

Probabilmente lo stigma verso i separati e i divorziati si sta riducendo anche nel Mezzogiorno, mentre al Nord non c’è mai stato o era comunque inferiore.

Inoltre, si riduce anche l’importanza dei fattori religiosi, sebbene tuttora resti sensibilmente più alta nelle regioni meridionali la percentuale di matrimoni religiosi.

Una terza ipotesi richiama invece fattori economici: la separazione comporta sempre maggiori spese e probabilmente nelle grandi città del Nord, più che altrove, sta diventando difficile mantenere lo stesso tenore di vita, per i minori e gli adulti coinvolti nelle separazioni. Forse, a sorpresa, potrebbe essere il costo della vita ridotto al Sud, anche per la presenza del contributo delle famiglie d’origine, la vera causa di questo inatteso ricongiungimento al resto d’Europa.

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