La storia ci racconta infinite parabole di riscatto, dagli schiavi alla segregazione razziale, parabole che narrano proprio di “illogici divieti e pregiudizi” e di eroiche emancipazioni.
Storie di libertà insomma, storie di equità che abbattono pregiudizi e ingiustificate imparzialità.
E qui in effetti qualcosa si libera, o meglio si liberalizza; si tratta del Parabellum. Il nome induce a figurarsi scenari battaglieri, sarà forse un farmaco salvavita? O un accessorio che permette di svolgere mansioni pericolose in sicurezza? Oppure un rivoluzionario apparecchio che rende invisibili in caso di minaccia di morte?
Giovambattista Fazzolari (FdI), Massimo Candura (Lega) e Stefano Candiani (Lega) ci informano, esultanti, che l’illogico divieto e il pregiudizio riguardano invece la liberalizzazione di un tipo di proiettile, finora esclusiva degli apparati militari e delle forze dell’ordine.
Proprio così, il veto e il tabù riguardano l’affrancato utilizzo della pallottola finora negata. Pensa che liberazione, pensa quali tormenti deve aver provocato questa ingiustificata proibizione.
Anni e anni di battaglie per il sacrosanto diritto, ora ripagate da una storica conquista, a dimostrazione che quando uno crede in una causa e con passione cavalca la crociata, nessun traguardo è precluso. Ma proprio nessuno.
Non c’è Covid, e nemmeno lavoro, assistenza, previdenza, sanità che tengano, qui parliamo di battaglie essenziali, battaglie che segnano un’epoca e la rendono memorabile.
“E’ una svolta attesa da decenni da sportivi, addetti alla sicurezza privata, collezionisti o semplici amatori, che grazie a Fratelli d’Italia finalmente diventa realtà” dice Fazzolari.
È così rassicurante sapere che i nostri parlamentari mettano anima e cuore in tali battaglie, che vadano dritti al midollo della questione, che comprendano il Paese e quello che il Paese si aspetta da loro.
Viva l’Italia, armata e sicura e vincente come mai. E del resto lo dicono tutti, siamo il Paese dell’anno, siamo quelli che ne sono usciti meglio, se non i migliori. Siamo un Paese con le pallottole.