LA NUOVA POLITICA NON TAGLIA GLI SPRECHI, TAGLIA LA CORDA

Come in alcuni ristoranti, chiuso per turno. Che non è il re dei Rutuli, ma proprio il giorno in cui il titolare del locale e i dipendenti dello stesso si concedono il meritato riposo. Capita però che i giorni di riposo possano diventare tre, stranamente coincidono con il venerdì, il sabato e la domenica. Roba da ricchi, direte voi, no, roba da onorevoli e senatori.

Perché dovreste vederli, e io li ho visti tutti spesso e malvolentieri, al giovedì sera tarda, all’alba del venerdì allestire l’esodo, partono veloci verso stazioni ferroviarie e aeroporti, hanno biglietti scontatissimi e pure omaggio, bagaglio appresso e via andare, chissenefrega se le aule parlamentari sono semivuote, perché Crosetto parla proprio al venerdì? Non è stato informato dell’emergenza week end?

Le partenze intelligenti dei deputati vanno rispettate, dunque il ministro si adegui, lo ascoltano quarantaquattro gatti e nemmeno in fila per sei il resto è di quattrocento, gli assenti per fuga.

Spettacolo indecente della nostra politica, auto blu e facce di bronzo, privilegi mille, dibattiti farlocchi, faccendieri, portaborse, un esercito di nullafacenti ma moltoprendenti.

Populismo? Qualunquismo? No, è il riassunto di un sistema che se ne fotte perché non è chiamato a rispondere se non davanti alle telecamere riunite, mentre per dovere dovrebbero per l’appunto non mancare mai davanti alle camere, anche quelle riunite, per affrontare e chissà risolvere i problemi di un Paese che siamo noi, cavedani pronti ad abboccare.

Da un’antica cronaca romana: un cittadino si presentò di prima mattina nell’ufficio di un ministro ma la segretaria si affrettò a respingere l’astante: ”Guardi che il ministro non lavora qui al mattino”. Il garbato e sognatore cittadino provò ad insistere. ”Allora torno nel pomeriggio”.  Al che la solerte assistente chiuse la pratica: “No, guardi, il ministro al pomeriggio si riposa”. Applausi.

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