IL VIDEO VIRALE DEL MOTTARONE: ERA DAVVERO IL CASO?

di DON ALBERTO CARRARA – Stanno impazzando, su internet, le immagini della cabina del Mottarone che, mentre sta per entrare nella stazione di arrivo, si impenna e scivola rovinosamente a valle, fino al pilone, dal quale si stacca per precipitare a terra.

Un commento dice che le immagini “sono al vaglio” degli inquirenti. E nasce la solita domanda: come mai delle immagini “al vaglio” negli uffici dei giudici sono finite nelle redazioni dei giornali e delle tivù, e perché.

Ma non è questa la questione più importante. Quel filmato irrompe nel vasto teatro delle notizie, delle parole, delle immagini e vi porta qualcosa, molto anzi, di suo.

Tutti sappiamo già, prima di vedere il filmato, ciò che è successo e sappiamo come è successo. Ce ne hanno parlato in una infinità di modi, con una prodigiosa ricchezza di dettagli. Abbiamo saputo tutto di blocchi che hanno impedito il funzionamento dei freni, di funi e di cabine. Ma non avevamo visto il filmato.

Il vuoto, adesso, viene colmato. Sapevamo tutto, adesso abbiamo visto tutto. La verità di quello che sapevamo ha reso ancora più vero quello che abbiamo visto. Le immagini, la scena trasmessa e ritrasmessa, ha dato il suggello finale alla realtà.

Così abbiamo assistito a un altro capitolo, inquietante e drammatico, di quell’impegnativo rapporto fra ciò che si vede e ciò che accade, fra le immagini e l’evento. Spesso ci sono fatti che diventano veri perché sono stati visti. Questa volta sapevamo già tutto con certezza, ma l’immagine della cabina che sobbalza all’indietro come un cavallo imbizzarrito ha offerto un pasto all’altezza della voracità del nostro sguardo.

Il commentatore dice che, mentre la cabina precipita a valle, non si vedono più i volti dei passeggeri. È un segnale drammatico. Le vite delle vittime sono cancellate dai nostri sguardi: si vede solo la cabina, non si vedono più i volti di chi sta dentro. Il dramma dei passeggeri che stanno correndo verso la morte è molto più serio della nostra curiosità.

Davanti al filmato così virale, resta aperta solo una domanda: che cosa aggiunge?

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