E’ L’ITALIA DI LOCATELLI, LO SCARTO CHE SCARTA

di TONY DAMASCELLI – Più pericolose le guardie svizzere di Bergoglio degli svizzeri di Petkovic.

Ma l’Italia di Mancini è roba seria, cresce, si gonfia, segna altri tre gol dopo quelli messi dentro la porta dei turchi, ormai pronti a rientrare sul Bosforo.

Partita fresca degli azzurri, Locatelli è l’uomo partita, è un esempio di come il nostro patrimonio venga trascurato per fare posto a migranti minori: il Milan, tre anni fa, lo lasciò andare al Sassuolo per prendere, tra gli altri, l’uruguagio Laxalt e il francese Bakayoko.

Oggi Locatelli è desiderato da chiunque, il Sassuolo potrà portare a casa e a cassa milioni tantissimi, si mormora che sia la Juventus a godere dello ius primae offertae, intanto Mancini sa di avere il play che cambia gioco e risultato. Sarà dura far posto a Verratti, squadra che vince non si cambia, ma contro il Galles dovremo ribadire il primo posto.

Tutti oltre la sufficienza, fatta eccezione per Immobile che soltanto alla fine di è ricordato di avere una scarpa d’oro, e di Barella più incasinato del solito, gregario di tutti e sfinito.

Mancini ha raggrumato roba buona, non spaccia calcio, l’Italia riflette quello che il marchigiano era da calciatore, qualità, tecnica, intelligenza, anche un po’ di astuzia presuntuosa.

Ci siamo anche noi in questo Europeo che prende calore e colore, con gli stadi non più deserti ma semipieni, il calcio torna lentamente una cosa vera e non possiamo tradirlo. Abbiamo già dato tre anni fa, con la vergogna di Ventura. Aspettiamo il Galles che sarà forse nostro compagno di viaggio negli ottavi.

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