Ieri il PRONTO SOCCORSO è stato ‘preso d’assalto’ da un’orda di GENTE che in molti casi NON aveva nulla di URGENTE. Vorrei dirvi che:
1) Negli ospedali ci sono ancora persone ricoverate per infezione da Covid-19.
2) Che ogni giorno arrivano persone con NUOVO riscontro di infezione da Covid-19.
3) Che oltre a questi pazienti le URGENZE, per noi, non sono mai finite…
4) Che tutto ciò che NON è URGENTE va gestito dai servizi territoriali.
5) Che il pronto soccorso è gestito dagli stessi EROI che curano i pazienti Covid, pertanto TRATTATELI CON RISPETTO.
Ora… Speriamo che veramente tutto finisca presto per noi operatori del settore, per voi nostri amati concittadini.
Frasi e parole in maiuscolo, che sottolineano la rabbia. La delusione. Se è questo il disarmante ritorno a quella normalità che cancella in poche ore gli eroismi, le bandiere, le lacrime, gli striscioni, le interviste, la foto con i segni delle mascherine sulle facce stravolte…
Se è davvero con una umiliante indennità di un euro (uno) AL GIORNO (scrivo anche io in maiuscolo, come se urlassi sulla tastiera come fa Monica) che gli infermieri saranno ricompensati per i loro celebrati eroismi di queste settimane, ebbene quei 30 denari andrebbero sbattuti in faccia a questo mondo Giuda che non ha capito niente, ma niente di niente, nemmeno questa volta.
Le molte domande che le persone con un po’ di senno (ce ne sono ancora) avrebbero da fare e alle quali i politici di senno (introvabili come le mascherine a zerocinquanta) dovrebbero rispondere, sono riassunte in quel “Ask the dusk” (Chiedi alla polvere) che John Fante ambientò durante la grande depressione in California. Sconosciuto ai più, John Fante fu scoperto post mortem e consegnato alla letteratura da un certo Bukowski…
Chi scoprirà in vita la dignità dei nostri “eroi” in corsia e gliela restituirà, adesso?