GUIDA PRATICA ALLA SEPARAZIONE (PER SALVARE I FIGLI)

di ALBERTO VITO (responsabile Psicologia Clinica ospedale Dei Colli Napoli) – L’esperienza della separazione coniugale è ormai diffusa in Italia, come già avviene in tutti i paesi occidentali. Pur non negando l’importanza di tale evento critico nella storia familiare, molte ricerche psicologiche dimostrano che a lungo termine non vi siano conseguenze gravi per i figli di genitori separati.

Per gli adulti l’esperienza della separazione è particolarmente dolorosa perché rappresenta il fallimento del progetto coniugale, tale esito quasi mai è condiviso tra i partner e proprio la non condivisione della scelta e la sua non ineluttabilità rendono tale processo più difficile.

Comunque, superata la fase di transizione, difficile anche per gli aspetti organizzativi, la maggior parte delle coppie riesce a garantire un buon clima emotivo per i figli. In pratica, sembra che non sia la separazione in sé a recare danni, quanto certe specifiche modalità con cui può avvenire.

E’ indubbio che servono una grossa maturità e tanta saggezza per poter mettere al primo posto le esigenze genitoriali, che restano condivise, rispetto a quelle coniugali, destinate a differenziarsi. Serve molta maturità per riuscire a collaborare con una persona con cui sei arrabbiato/a perché, a torto o a ragione, le attribuisci le principali responsabilità del tuo fallimento coniugale. Per questo, è stato messo a punto lo strumento della mediazione familiare, finalizzata proprio a favorire la collaborazione genitoriale nonostante la fine della coppia.

Ma quali sono in via generale i fattori che rendono meno dannosa per i figli la separazione, tenendo conto che i bambini hanno bisogno innanzitutto di continuità, prevedibilità e affidabilità?

1) Stabilità dei rapporti con entrambi i genitori e le loro famiglie. Al di sotto di un certo margine, la quantità è qualità. Il bambino si rassicura se verifica di non perdere nessun rapporto significativo.

2) Bassi livelli di conflittualità e comunicazione diretta tra i genitori. Sarebbe paradossale se i genitori, che sono il maggior fattore di protezione, diventassero l’elemento più disturbante, esponendo i figli a continui litigi e controlli. Essi devono tener separati i compiti genitoriali dalle loro vicende personali, riuscendo a collaborare pur in presenza di inevitabili divergenze. E’ necessario un clima di fiducia che consenta di mantenere un livello di reciproco rispetto.

3) Mantenimento dei livelli di qualità della vita e di cura precedenti alla separazione, con capacità degli adulti di fornire informazioni veritiere e non frammentarie su ciò che è accaduto ed accadrà.

 

 

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