FARAONI RISORGE PRIMA DI TRE GIORNI

Si può risorgere anche prima di tre giorni.

Prendete il capitano dell’Hellas Verona, trattasi di Faraoni, colpito a morte, così sembrava, da una manata di Kean. Lo si è visto giacere e rotolarsi sul prato dell’Allianz di Torino e i famigliari hanno temuto il peggio, in verità il ragazzo di Bracciano stava un fiore, prima ha sbirciato che lo juventino non facesse quello che invece stava facendo, cioè gol, e allora, dopo essersi accucciato, è di nuovo crollato, rotolando di nuovo, affranto, pronto al ricovero nel più vicino ospedale.

Che volete siano le scommesse e il doping, volete mettere una furbata del genere, roba che nemmeno Mario Merola e i suoi eredi avrebbero immaginato nelle varie sceneggiate. Un buon esempio di lealtà, così si deve fare per ingannare l’arbitro e fare fesso l’avversario.

Ovviamente ci saranno spiegazioni e giustificazioni, in fondo è un gioco, finisce tutto lì, una finta, un dribbling, una manata, una drittata da raccontare agli amici sghignazzanti. Dai che ‘sto Faraoni è davvero il più furbo della comitiva, per questo porta al braccio la fascia di capitano. La prossima volta esca in barella, almeno così eviterà di farsi beccare con le mani sporche di marmellata o roba meno dolce.

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