COSI’ RIBELLI, COSI’ CONFORMISTI

di PIER AUGUSTO STAGI – “Zitti e buoni” non è solo il titolo della canzone vincitrice del Festival di Sanremo, ma è anche un modo di essere, un comportamento e uno stile, un modo di essere che perlomeno stride per dei ragazzi appena ventenni che si professano gruppo rock, di rottura non convenzionale, come i Maneskin. “Teatro d’ira” è il loro nuovo lavoro, quello che noi un po’ “vintage” chiamavamo un tempo LP.

Gruppo romano, di sicuro talento, scatenato e fluido, come amano definirsi loro. Perché oggi è tutto fluido, come i pensieri e le azioni. In ogni caso, che piaccia o no, “Zitti e buoni” è una vera e propria botta d’energia, messa in scena con personalità e talento. E anche su questo non abbiamo nulla da ridire.

Qualcosa piuttosto va detto sulla scelta di lavare in Arno il testo del loro successo sanremese, in vista della partecipazione all’Eurovision di Rotterdam, a maggio. Con assoluta disinvoltura e con grande “fluidità” gassosa, i ragazzi hanno pensato bene di ripulire e accorciare il testo per essere conformi a quanto richiedono i regolamenti di questo importante contest europeo della musica. «Non ci ha fatto piacere, ma ci vuole buonsenso – hanno detto i ragazzi capitolini -. Noi diciamo che non ci facciamo cambiare, ma abbiamo seguito il regolamento, tolto le parolacce e accorciato il brano a tre minuti. Ribelli, ma non scemi, meglio partecipare che lasciare una parolaccia».

Però. Evviva la sincerità! Almeno non ci ammorbano con supercazzole ideologiche e vanno dritti dritti al problema. Canzone con troppe parolacce: e che problema c’è? Basta toglierle e che diammine! Conformi e conformisti.

Un pensiero su “COSI’ RIBELLI, COSI’ CONFORMISTI

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. Pier Augusto STAGI,
    Il titolo del suo Altropensiero mi induceva a pensare a tutt’altra riflessione. Di quelle che traducono in parole ciò che davvero si pensa.
    Senza remore o scrupoli.
    Ci si metta anche la foto, ad abundantiam , che mi rafforza nel convincimento che non è poi così vero che anche l’abito non faccia il monaco (mi scuso con i veri monaci per l’accostamento a questi quattro tipi da Circo Medrano psichedelico) .
    Invece mi ritrovo, alla fin fine, poco più di un buffetto , tutto sommato simpatico, perfino condivisibile per sentimento filiale, per questi “…ragazzi appena ventenni….ribelli, ma non scemi..”.
    Qui mi fermo.
    Limitandomi, si fa per dire, a Lucio Battisti (chissà se i ribelli non scemi sanno chi fosse, e quanta parte abbia avuto per la musica) ho…pensieri e parole che è meglio tenga per me.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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