ABBINARE LA MONTESSORI ALLA CASELLATI: SIGNORA MELONI, CHE IL CIELO LA PERDONI

Gentile premiera Meloni, l’intenzione non è certo di stare qui a spaccare il capello in quattro, di cavillare sui singoli vocaboli del suo discorso d’insediamento: più che altro, diventa necessario stopparla su un passaggio particolare, decisamente imperdonabile.

Parlo di quando, per fare la sua bella figura, ha citato per nome le grandi donne che l’hanno preceduta, ponendo gli scalini di quella scala su cui lei si è arrampicata per rompere il cristallo antidonna collocato nei secoli dai maschi.

Bel gesto, bel pensiero. E anche prometteva bene, come elenco. Poi però. Bisogna capirsi: signora, lei non può prendere un calderone rosa e buttarci dentro chiunque, senza distinzioni, senza cogliere le differenze. Vengo allo specifico: grandioso il pensiero per la Montessori, ma se poi la mette nello stesso elenco che porta alla Casellati, sinceramente ho qualcosa da ridire. Sarà che ho letto molto sulla Montessori (tranquilli i lettori: non starò qui a squadernare le mie nozioni e le mie impressioni), sarà che tutti conosciamo la storia della Casellati (il suo vero merito è essere l’avvocata di Berlusconi, diciamola piatta), sarà cioè che a me la differenza risulta abissale e insuperabile, ma è proprio per questo che il suo nobile richiamo alle grandi donne finisce per essere solo un espediente ruffiano per captare un po’ di benevolenza, all’insegna del politicamente corretto tanto detestato dalla sua parte politica.

Sissignora, tra la Montessori (ma anche tra la Montalcini, la Cristoforetti, eccetera) e la Casellati permangono montagne di differenze. Montagne di qualità e di meriti. Più che altro, di coraggio.

In fin dei conti, io temo che lei si sia limitata a stendere un bell’elenco, prendendo qualche nome dal mazzo. Non può essere altrimenti. Credo che alla base del suo azzardo ci sia un difetto di conoscenza, la colpa di chi ignora. Consiglio: nel primo ritaglio di tempo, si vada a leggere la biografia della Montessori. Di sicuro accetterà meglio questo mio rilievo. Se invece l’ha già letta, allora mi preoccupo ancora di più: significa che legge, ma non capisce.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *