RISSA DA FAVOLA MOGGI-CASSANO: LA VOLPE E L’UVA, IL BUE CHE DA’ DEL CORNUTO ALL’ASINO

Insultarsi e mandarsele a dire tramite i social e il web sta ormai diventando una consuetudine. Querelle che molte volte servono a personaggi lontani dalle prime pagine per ritornare in tendenza, riemergere, spesso dietro aneddoti e situazioni non proprio felici.

Come Antonio Cassano e Luciano Moggi (così rappresentati su SerieANews.com), due personaggi totalmente diversi, ma accomunati da un’unica caratteristica: non essere propriamente da esempio.

L’ex dirigente della Juve, dal suo account Twitter, risponde ad Antonio Cassano riguardo le sue recenti affermazioni su Cristiano Ronaldo: “Caro Antonio, dici che sono 4 anni che Ronaldo non ce la fa più? Mi permetto di suggerire la lettura della favola ‘la volpe e l’uva’ e di fare tesoro della sua morale”.

Un tentativo di difesa nei confronti di CR7 e di provocazione nei confronti di Fantantonio. Quest’ultimo, noto promotore di diplomazia e pacatezza, non si è fatto attendere e, qualche giorno dopo, controbatte in maniera a dir poco logorroica.

Dal suo salottino (o ufficio) della BoboTV, Cassano reagisce: “Parto dal presupposto che Luciano Moggi mi ha rotto i co*lioni l’anno scorso per quattro, cinque volte, dicendomi: Antò, fammi un favore, vieni alle trasmissioni (quelle che lui fa nelle tele, teleperditempo, telestronzate, non lo so). Ho detto: ascolta direttore, lascia stare”.

Poi rincara rabbioso: “Riguardo questa roba qua, caro Luciano Moggi, visto che mi hai dato del caro Antonio, ti dico: nella mia vita non sono mai stato invidioso, di niente e di nessuno. Perché in quello che ho fatto sono sempre stato felice; ho guadagnato, mi sono divertito ecc. Non sono invidioso di Cristiano Ronaldo, dico il mio parere e continuo a dire che da tre anni non ce la fa più, non sta in piedi. La morale o non morale… hai fatto dei disastri negli ultimi 20 anni e devi stare zitto se parliamo di morale o non morale. Io quando vado in giro per il mondo intero posso andare a testa alta. Tu invece hai ridicolizzato i milioni di tifosi della squadra in cui facevi il dirigente, facendo dei disastri. Perché a livello giudiziario carta canta, hai fatto dei disastri. Io quando vado in giro non mi vergogno; tu quando vai in giro abbassi la testa, anzi non ti si vede nemmeno più in giro. Io sono Antonio Cassano, con pregi e difetti, però nessuno mai mi può dire ‘Antonio sei una merda, sei questo e quest’altro’”.

Infine, conclude: “Hai ridicolizzato il calcio italiano nel mondo intero e ti permetti di parlare ancora. Non ti permettere mai più di parlare di me. Perché se parliamo di morale o non morale, visto che qui leggo la morale dell’uva, ecc… la morale io ce l’ho e anche tanta, giusta o sbagliata che sia. Adesso per tre, quattro giorni parleranno di te. Ti ho fatto un’altra volta uscire dall’oltretomba. Però se parli di me abbassa le ali. A distanza di 20 anni ho fatto bene a non accettare gente come te come mio dirigente, perché ho rifiutato la tua Juve per due volte, ben due volte. Perché se io avevo a che fare con te, dopo due minuti ti attaccavo al muro”.

Insomma, da quel che si evince, il ragazzo non è stato baciato nemmeno dal dono della sintesi. E pensare che tutta questa diatriba online poteva essere evitata se gli amiconi di Cassano alla BoboTV – ovvero “Shave Like a Bomber” Vieri, Adani e compagnia – avessero spiegato ad Antonio che Moggi in realtà si riferiva alla morale che si può trarre dalla favola “la volpe e l’uva”.

Cassano se l’è presa perché non accetta lezioni di moralità da Moggi. Sacrosanto e sono d’accordo; è già tanto che a Moggi venga dato spazio e attenzione. Ma nel tweet di Luciano semmai c’era provocazione, non superiorità. Ha voluto far intendere che Cassano parlasse per invidia, tutto qui. Cassano si è impiccato al termine morale, senza capirci molto. E tutto sommato senza avere neppure tutti questi titoli, anche solo pensando a quando attaccò al muro il suo padre-presidente Mantovani.

Ma forse a Bobo fa comodo che Antonio interpreti tutto a modo suo, così che sbrocchi, dica quattro cretinate e finisca su tutti i siti e i giornali. E Bobone nel frattempo ne guadagna in visual e pubblicità. Così funziona, non è nemmeno tanto geniale. Dopo tutto, è un’altra variante in questa interminabile stagione dei nuovi mostri. Dimmi che mostro sei e ti dirò quanto guadagni.

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