AVERNE DI ITALIANI COSI’

di GHERARDO MAGRI – Parte la seconda tranche giudiziaria nei confronti di “Autostrade” per il ponte Morandi, e subito esplodono con grande fragore le parole di Roberto Battiloro, il papà di Giovanni, uno delle 43 vittime. “La vita di mio figlio non ha prezzo, voglio prima verità e giustizia. Questo non è un Superenalotto”. Lui si ricorda bene (e ci conta molto) le parole pronunciate dal procuratore Cozzi, “tratterò il processo come fosse morto mio figlio”.

A lui era stato proposto dalla società un risarcimento di un milione di euro. Se avesse accettato, non avrebbe più potuto comparire nelle aule dei tribunali e sarebbe stato derubricato per sempre. Come seppellire un’altra volta suo figlio. Ma lui non ci sta e tira dritto. Un esempio per tutti, un grande appello alla nostra coscienza che non deve accettare compromessi.

Perché, diciamolo, la somma offerta non è trascurabile. E’ esattamente l’importo tondo che tante volte si usa quando vogliamo scherzare e ci lanciamo una sfida del tipo a cosa rinunceremmo pur di incassare questi soldi. Risolverebbe i problemi di una vita, abbatterebbe ostacoli pratici di ogni tipo, potremmo pensare solo a far fruttare l’investimento. In fondo in fondo, non ci saremmo stupiti se il papà di Giovanni avesse accettato la transazione, anzi avrebbe avuto la solidarietà di molti, come è peraltro successo per i familiari di altre 40 vittime. Nessun biasimo e nessun giudizio, per favore.

Per accettare anch’egli, però, avrebbe dovuto girare la faccia dall’altra parte, non guardando più negli occhi i 71 indagati di “Autostrade” e “Spea”, nonchè gli altri funzionari del ministero delle Infrastrutture e del Provveditorato coinvolti nel processo. E la sua dignità non sarebbe stata più la stessa. L’amore per suo figlio sfumato via nel silenzio di un accomodamento vantaggioso. Magari senza avere più il coraggio di guardarsi allo specchio.

Cercare la verità a tutti i costi, questa la stella polare. Qualcuno deve prendersi sulle proprie spalle il macigno della responsabilità di andare fino in fondo, a schiena dritta, costi quel che costi. Una lezione di coscienza critica, nel periodo in cui tante coscienze dormono comode in letargo.

Quando diciamo che le persone fanno la differenza, ecco qui l’esempio più limpido. Siamo tutti Roberto Battiloro, grazie per il suo coraggio. Anche se magari non tutti saremmo riusciti a essere come lui.

 

 

 

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