TUTTI ISTERICI (PER COPRIRE I FLOP DEL NOSTRO SPORT)

Proprio qualche giorno fa mi ero occupato di Maehle dopo che era stato raccolto il suo sfogo contro Gasperini all’Atalanta (nel frattempo il ragazzo ha ritrattato e, come sempre, ha parlato di cattiva traduzione…), dell’insofferenza di Locatelli verso Roberto Mancini, di quelli che sbuffano quando quell’altro non c’è più.

Tensioni che non albergano solo nel calcio e che anzi negli sport individuali si accendono con sorprendente puntualità, specie se parliamo di tennis e in ballo c’è la Coppa Davis. Un trofeo che da quasi mezzo secolo divide gli azzurri anche quando l’hanno vinta. Sull’orlo della crisi di nervi ci sono finiti il capitano non giocatore Filippo Volandri (il C.T. insomma) e il nazionale più anziano, Fabio Fognini (NELLA FOTO), escluso dalle convocazioni per le gare che ci vedranno impegnati contro Canada, Cile e Svezia.

Fognini, avvezzo a comportamenti e dichiarazioni vivaci – per usare un eufemismo – in campo e fuori, non gliele ha mandate a dire: mi ero reso disponibile, mi sono allenato tanto, ci tenevo, mi ha tagliato fuori all’ultimo, eccetera. E’ solo un ingrato, ha risposto piccato Volandri. Ci si è messo anche papà Fognini, allora, che ha scritto sui social a proposito di Volandri: “La verità non ti è mai appartenuta, caro”. Post rimosso a tempo di record.

Un po’ di pepe sul nostro sport che ha trovato dopo decenni, finalmente, un gruppo di tennisti capaci e competitivi, anche se il migliore (Jannik Sinner) a sua volta ha scatenato non poche polemiche con la rinuncia a partecipare alla Davis, attribuendo la colpa della scelta a una condizione difettosa dopo un’estate particolarmente impegnativa. Poteva mancare di gettarsi nella mischia Nicola Pietrangeli, che all’alba del suo 90° compleanno ancora non smette di litigare a senso unico con Adriano Panatta per la storia di “Una squadra”, quella squadra, che la Davis la vinse? Certo che no. Pietrangeli sostiente che Volandri l’abbia gestita male, mentre Corrado Barazzutti (un reduce di “quella” squadra del ’76) ha consigliato allo stesso Volandri “la medicina dell’umiltà”.

Le risse da pollaio, sarà il caldo, sarà che bisogna giustificare un’estate deludente su vari fronti, coinvolge anche la Nazionale femminile di volley fresca di precoce abdicazione agli Europei, dove la stella Paola Egonu si è chiamata fuori per le reiterate incomprensioni con il C.T. Davide Mazzanti. Una (reciproca) sommessa crisi di nervi su cui è intervenuta Francesca Piccinini (4 ori, 4 argenti, 4 bronzi con la Nazionale in varie competizioni), 5 scudetti, 7 Champions League e vari altri trofei), liquidando la questione con la scarsa lucidità del Mazzanti medesimo.

Siamo un po’ lontani dai tempi di Ronaldo e Cuper, di Van Basten e Sacchi, di Valentino Rossi e Marc Marquez. Siamo molto lontani da insofferenze e difficoltà di convivenza che hanno fatto la storia parallela dello sport, ma insomma ci troviamo comunque in mezzo a dardi e frecce che volano tra microfoni e taccuini, accendendo le polemiche forse anche – come ho accennato – per spegnere la luce sui troppi fiaschi di questa ondivaga estate azzurra.

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