SE IL VESCOVO DEVE SCAPPARE DAI FEDELI SCORTATO DAI CC

Tensioni e polemiche a Comacchio (nella foto) per il nuovo piano delle parrocchie voluto dalla Chiesa ferrarese e che ha portato il vescovo, Gian Carlo Perego, a uscire dalla sala dell’asilo, adiacente al duomo della cittadina, scortato dai carabinieri, dopo una lunga riunione con i componenti del consiglio pastorale e del consiglio economico parrocchiali.

La contestazione ha avuto momenti di alta tensione con la contestazione dei parrocchiani: “Vergogna, vergogna”, per la decisione di accorpare la parrocchia di Santa Maria in Aula Regia a quella del duomo/Santo Rosario.

Questa la notizia. Ma non succede solo a Ferrara. Di scontri fra vescovi e preti, fra preti e fedeli è piena la storia della Chiesa. Ma sono eventi che fanno molto rumore sul posto, poco rumore altrove.

Queste decisioni dei vescovi, di solito, sono dettate da un dato banale: i preti diminuiscono e diminuiscono vistosamente i fedeli. Non c’è più chi celebra la messa e non c’è più chi ci va. Molte parrocchie, spesso piccole, vengono unite, “accorpate”, alla parrocchia vicina, di solito più grossa, e il prete di questa deve servire anche quella.

Cosa di una banale evidenza. Ma questa banale evidenza si intreccia con elementi che banali non sono o lo sono molto meno. Di solito il vescovo decide senza grandi consultazioni della base, anche perché sa benissimo che la base non è d’accordo. E quindi decide a prescindere. Questo è un difetto, spesso “necessario”, ma che rende debole la decisione. Una novità che sconvolge abitudini spesso secolari viene imposta e di conseguenza avvertita come ostile: la Chiesa che dovrebbe essere “comunità” non lo è proprio in quel momento così cruciale.

Non solo. Quelle che pagano di più queste decisioni sono le parrocchie piccole. Le parrocchie grosse che sentono poco l’ombra del campanile devono accogliere le parrocchie piccole che, invece, lo sentono molto. Le parrocchie grosse si sentono gravate di un peso in più, le parrocchie piccole si sentono derubate della loro anima.

Ultimo aggravante. I fedeli più pugnaci in queste guerre ecclesiali sono i più tradizionalisti. La notizia di Ferrara lo suggerisce: “La Madonna deve continuare a benedire i nostri bambini”, hanno detto i fedeli al vescovo che aveva tentato di spiegarsi.

Dunque, la parrocchia è legata a una devozione popolare, locale, che la segna in maniera significativa. Ora, la Chiesa più tradizionalista è quella che sta morendo e che, insieme, sta tentando in tutti i modi di non morire. Questo contrasto è il detonatore che fa esplodere queste guerre ecclesiali.

Ne vedremo delle altre. O forse no. Ma in quel caso, probabilmente, non perché le piccole comunità hanno accettato di morire, ma perché non se ne accorgono nemmeno più.

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