Di conseguenza non amo la spettacolarizzazione della vita privata e, a proposito dei Ferragnez, trovo sbagliata soprattutto la continua esposizione dei bambini. Che adulti diventeranno? Soffriranno se nel futuro, in un cinema o in pizzeria, nessuno dovesse riconoscerli? E, comunque, la fama non è necessariamente un valore in assoluto.
Riguardo a registrare i discorsi delle sedute, può avvenire che siano i terapeuti a farlo, previa autorizzazione e a fini di ricerca. Più raro che lo faccia il paziente, che dovrebbe comunque concordarlo con lo specialista. In tanti anni, mi è capitato solo una volta che una signora registrasse di nascosto le sedute. Quando lo confessò, mi spiegò che desiderava ascoltare la mia voce prima di addormentarsi…
Tuttavia, a proposito della scelta di Fedez di rendere pubblici brani delle sue sedute psicologiche nei momenti difficili della malattia, non ho nulla da obiettare. Mi pare per una giusta causa. È, infatti, utile far conoscere il vissuto che accompagna l’esperienza di malattia e ciò può esser d’aiuto a chi sta vivendo un’analoga situazione, anche per riconoscere che i mutamenti di pensieri o di stati d’animo non sono patologici.
Consiglio a Fedez e a tutti la lettura della pagina Facebook di Severino Cesari, direttore editoriale che ha raccontato in modo magistrale come ha convissuto con una patologia oncologica. Dai suoi post è nato un libro, “Con molta cura”, che dovrebbero leggere tutti, in particolare gli operatori sanitari, per meglio comunicare con i pazienti.