ZANIOLO VIRILE E VIRALE: ‘SO RAGAZZI…

Tanto per far vedere che frequento la lingua, il gesto di Zaniolo Nicolò non aveva nulla di apotropaico. Il suddetto ragazzo, uscendo dal famoso rettangolo di gioco dell’Olimpico, si è massaggiato l’apparato urogenitale rivolgendo l’atto al gentile e meraviglioso pubblico, presumo laziale di fede, che stava sfottendo lui e il resto della “magggica”. È tipico del calcio macho mostrare gli attributi, è una esibizione che cerca di ribadire chi li ha e chi, invece, li nasconde nel canneto. Si ricordano altre “mostre” analoghe, Simeone, Ronaldo, i magnifici del Como, Verachi, Cia, Scialpi, Benvenga, Velardi e Mendicino, gente che voleva confermare la loro potenza e prepotenza virile. Dice: non fare il bacchettone, del resto ‘so ragazzi e in quel momento reagiscono secondo trance agonistica e rabbia in corpo, c’è sempre uno psicologo, psichiatra, psicoanalista pronto a spiegare e giustificare l’accaduto ma il gesto resta, fotografato, filmato, mandato in circuito, più che virile direi virale. Zaniolo si scuserà, gli prudeva e ha provveduto ad eliminare la fregola, non ci sarà il var, la prova tivvù eviterà la sanzione, il prode Nicolò tornerà in campo, al fischio d’inizio farà il segno della croce, sul braccio ha tatuato l’immagine della Madonna. Dopo la preghiera, la mano si sposterà altrove.

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