VITO VALE PIÙ DI UNA VITTORIA

di JOHNNY RONCALLI – Olimpiadi sì, Olimpiadi no, giusto farle o giusto non farle. Per quel che mi riguarda, fino a poche ore fa qualche dubbio lo avevo. I motivi li risparmio, sono sulla bocca di tutti e forse, per una volta, tutti hanno ragione. Poi arriva Vito Dell’Aquila, 20 anni, e io dubbi non ne ho più. La sua presenza, la sua vittoria, le sue parole, la sua persona, da sole giustificano Tokyo 2020.

La nostra prima medaglia d’oro, in piena innocenza e candore, è la lezione che serve a tutti noi, inclusi i disertori delle Olimpiadi, inclusi quelli che si tolgono in fretta e furia la medaglia d’argento, inclusi quelli che si sentono carcerati se non possono avere la loro movida. Vito è felice e fiero come è inevitabile che sia, ma con una compostezza e una lucidità che mi commuove. Dice che è felice perché pensa che questa medaglia sia il premio e il frutto di tanti anni di fatiche e allenamenti, e sono tanti davvero nonostante la tenera età. Dice che gli dispiace non poter uscire di più la sera, gli dispiace non poter mangiare di più e quello che gli piace davvero, ma sa che la disciplina per raggiungere certi risultati non ammette deroghe.

Dice anche che è appassionato di fotografia e vorrebbe fare il giornalista e dice anche altre cose, ma io sono rapito da quello che ho visto in gara, ancor prima di quello che ho sentito. Vito vince con decoro, con dignità, qualità tutt’altro che banali quando si primeggia. Poi, s’incammina verso l’avversario, inginocchiato lo abbraccia, quasi dispiaciuto di averlo privato di un successo che pensava di avere in tasca. E mai, nemmeno per un secondo, si ha la sensazione che quell’abbraccio consolatorio sia figlio di una maniera, di un rito di circostanza. Un rito che del resto in quel mondo, costantemente lontano dai riflettori, non può esistere.

Oggi ho proprio voglia di fare retorica, una retorica spinta, impudica e fiera di sé, come Vito, inconsapevole della meravigliosa lezione che ci ha dato, che ci inorgoglisce proprio in virtù dei suoi teneri 20 anni di età. Non accade con frequenza, ma a volte riusciamo davvero a essere un Bel Paese. Grazie Vito.

 

 

 

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