VERNICIARE (E AMMAZZARE) LE COLOMBE PER IL GENDER REVEAL PARTY

Ormai ogni semplice gesto, anche il più esiguo, intimo o trascurabile, dev’essere reso eclatante. Come se la società attuale abbia in qualche modo stabilito delle leggi non scritte sul modo di comunicare e di apparire.

Prendiamo ad esempio le coppie che stanno per mettere su famiglia. Il primo pensiero dopo aver scoperto di aspettare un bambino è quello di comunicarlo allo zio Zuckerberg su tutte le sue piattaforme social.

Post talmente smielati e prolissi che potrebbero fungere da introduzioni a decine di romanzi. Solo dopo ci si degna di informare l’intero albero genealogico attraverso videochiamate WhatsApp condivise in stile BoboTv.

Dopo settimane a condividere soltanto link e foto sulla maternità, arriva il momento di scoprire il sesso del nascituro. Ed ecco che entra in gioco una delle tante mode che la splendida società in cui viviamo ha partorito negli ultimi anni: il Gender Reveal Party. Ovvero una festa in cui si svela se il bebè ha il pipino o la patatina attraverso lo scoppio dei palloncini. In pratica un evento che serve soltanto ad accrescere l’ego degli imminenti genitorini, sperperando un po’ di denaro per smuovere l’economia locale. Ma guai a chi lo insinua: potrebbe essere accusato d’insensibilità.

C’è poi chi, immancabilmente, ha voluto strafare, superando il limite. Ufficialmente per risultare originale, ufficiosamente per pubblicizzare a caratteri cubitali la propria follia. Ci troviamo a New York, dove degli operatori della Wild Bird Found hanno recuperato al Madison Square Park una colomba rosa con evidenti difficoltà a volare. Le sue condizioni risultano subito molto gravi, tra mal nutrizione e disidratazione. Ma ciò che più colpisce l’attenzione degli operatori è il colore della colomba. Difatti quel rosa non è naturale: è vernice. Qualcuno si è divertito a tinteggiare il povero e inoffensivo animale. Il motivo? Per via di un Gender Reveal Party. La colomba, pochi giorni dopo, morirà a causa delle tossine inalate.

Il tutto per compiacere la moda del momento e il desiderio d’apparire di due giovani che immaginare genitori tra qualche mese fa abbastanza rabbrividire.

Non bastava scoppiare qualche palloncino? Oppure svelare una torta del colore del nascituro? O fare come si faceva una volta, con una riunione familiare in soggiorno senza dover ricorrere a pagliacciate plateali? No, oggi dev’essere tutto un evento. Non solo il Birthing makeup, il trucco della mammina per partorire via social: adesso bisogna necessariamente proporre nel menù anche il Gender Reveal Party, altrimenti sei un nessuno, e tuo figlio tra vent’anni ti rimprovererà di non avergli fatto la festicciola mentre giocava col cordone ombelicale.

L’idiozia umana continua la sua corsa, senza conoscere limiti. Non oso immaginare l’educazione che certi soggetti saranno in grado di impartire alla propria prole. Povero mondo.

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