UN PO’ DI RISPETTO PER LA PICCOLA ELENA, SE NE SIAMO CAPACI

Basta, davvero basta. Se è moralismo, lo sia, ma basta.

Se sono solo io a trovare inutile e irrispettoso continuare a mostrare le immagini della piccola Elena Dal Pozzo accolta dalla madre alla scuola materna, se irrita solo me la reiterazione, mi faccio carico dell’intolleranza, ma trovo insopportabile l’incessante riproposizione della scena.

Certo è verità, è quel che è accaduto, ma che senso e che funzione ha continuare a riproporre gli ultimi momenti di vita di Elena e la folle dicotomia della madre?

Ormai è un automatismo mostrare quella sequenza, non è chiaro se per prurigine, per provare a voler capire qualcosa che può essere sfuggito o per spendere ancora qualche lacrima per Elena o qualche invettiva nei confronti della madre.

Non è chiaro e non può esserlo, continuare a mostrare e continuare a guardare quella sequenza non serve e non porterà a nulla. Tutto ciò che c’è da comprendere non è in quelle immagini, ma nella mente della madre e forse non è nemmeno più lì.

Chi vuol provare a capire provi, ognuno si farà l’idea che crede, nessuno saprà mai la verità. Sarà sempre un’approssimazione o interpretazione, quel che ognuno vuol credere, quel che ognuno ha deciso di credere.

Però basta. Per Elena, trovo offensivo e sfrontato trasmettere in continuazione, senza riguardo, i suoi ultimi attimi di vita, ignara della fine più crudele.

Se qualcuno proprio non ce la fa, troverà il filmato a disposizione su qualsiasi social, su qualsiasi piattaforma, ovunque, e già questo è il lurido pantano in cui viviamo, ma almeno i notiziari, l’informazione ufficiale, cosiddetta seria, sarebbe bello se si astenessero, sarebbe umano. Forse troppo umano, temo.

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