UN CALCIO ALL’ANGOSCIA: IN UCRAINA SI TORNA A GIOCARE, TRA STADIO E CONTRAEREA

E’ una bella notizia. Sorprendente, irreale, da brividi direi. Ma è una bella notizia. In Ucraina è ricominciato il campionato di calcio.

Torna in mente quell’inizio estate del 2020, sorprendente, irreale, da brividi, in cui ripartì la serie A, in piena guerra al virus invisibile. Stadi chiusi come le case da cui si poteva uscire solo a certi orari, rispettando il coprifuoco nelle ore di libera uscita con le mascherine sulla bocca e sul naso per filtrare l’aria, come maschere antigas.

Là si combatte e si muore tra bombe e carri armati, in Italia e nel resto del mondo ci si difendeva dal Covid invisibile che la morte seminava comunque. In comune sopravvivono la paura della gente e le miserie umane.

Il ritorno del campionato di calcio è un disperato anelito di pace, di libertà, di normalità. E’ uno struggente tentativo di vita in un desolato paesaggio di devastazione, di fumo e di fuoco. La data non è casuale: il 24 agosto era tradizionalmente una giornata di festa nazionale in Ucraina, perché ricorreva l’indipendenza dalla Russia, datata 1991. Adesso nessuna celebrazione è ammessa, come gli assembramenti, per il terrore di rappresaglie. Si giocherà tra le poche mura rimaste in piedi, diroccate dai bombardamenti. All’esterno veglieranno l’esercito e la contraerea, sono stati allestiti rifugi a non più di 500 metri dai campi per far sì che vi si possano rifugiare giocatori, arbitri e staff in caso di sirene… Giocheranno tutti: serie A, B, C e femminili. La Polonia aveva offerto ospitalità perché tutti giocassero da loro, in campo neutro e in sicurezza. Gli ucraini hanno preferito restare a giocare a pallone a casa loro.

Lo Shaktar Donetsk, la squadra guida, il suo impianto non lo ha più. Ha cambiato anche i colori del pullman, da arancionero a gialloblù. Scelta condivisa da molti altri club che hanno ridisegnato le proprie maglie con i colori della bandiera nazionale. Le partite e gli highlights si potranno vedere sul canale YouTube della Lega ucraina.

Nessuno per pudore e per rispetto userà mai più questi termini, ma che bombe e missili tornino ad essere solo tiri scagliati da fuori area, resta una bella, sorprendente, irreale notizia. Irreale eppure verissima, come quelle nuvole che si aprono in piena tempesta. E da cui filtra un flebile raggio si sole, anche solo per 90 minuti.

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