TUTTO BENE A CASA CAIRO

Due hooligans segnalati nel gruppo Torino calcio. Trattasi di Vagnati Davide, ligure di Genova, di anni quarantaquattro, e Juric Ivan, croato di Spalato, di anni quarantasei. Se le sono dette e se le sono date, filmati da un furbetto, nascosto al balcone dell’albergo austriaco che ospita la comitiva granata in ritiro precampionato.

Il Var ha smascherato i due, ma ha detto la verità sullo stato dell’essere granata. Motivo del contenzioso? Non si sa, ma audio e video confermano che la coppia, direttore sportivo e allenatore, non se la passa benissimo, i due sono andati avanti tra testa di e pezzo di, hanno fatto roteare insulti e anche mani, si sono uditi strilli da rissa.

Voci di dentro dicono che il diesse non abbia risposto alle richieste del tecnico: partito Bremmer, il vivace uomo di Spalato si aspettava un rimedio, una rincalzo di qualità, Vagnati gli avrebbe detto che al massimo un ruotino di scorta, non c’è trippa per Juric, il capo Cairo non sgancia il denaro, deve già ricomprarsi la sede del “Corriere” in via Solferino, e poi il Cairo Urbano esibisce le proprietà, editoriali e calcistiche, ma non scuce una lira, anzi ne taglia due e manda a casa direttori e redattori. Escludo che licenzi Vagnati o esoneri Juric, ci vorrebbe coraggio, ma come tipo non è esattamente un cuor di leone, preferisce muoversi nel canneto.

Il Torino è roba piccola e non per colpa del croato e del ligure, anzi Juric ha ridato corpo e sangue granata a una squadra malinconica, ha riscaldato il vecchio cuore dei tifosi epperò, al totale, Cairo Urbano pensa al proprio, si ricorda del Torino il 4 maggio, lacrime e commozione di repertorio per poi ridurre il Filadelfia a poverissima cosa e pure proibita, costringendo le squadre giovanili a trasferirsi a Biella, dove sono state ugualmente alla fine respinte.

La rissa in Austria è una macchia che non può essere cancellata dalle solite frasi di repertorio, si sono abbracciati subito dopo, hanno rinsaldato la stima, condividono il progetto. Juric e Vagnati hanno scaricato, con insulti e aggressione, i guai del club, la pochezza dirigenziale, un Toro che sulla sponda juventina è stato ribattezzato, con gentilezza, La Vacca.

La farsa continua, i fogli quotidiani di Cairo – rosa e bianchi – hanno nascosto l’episodio nelle ultime pagine. Il Minculpop trionfa.

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