Domanda: che cosa si intende quando si scrive e si parla di spettacolo nel calcio? Seguendo i commenti su Inter-Juventus sembrerebbe essersi trattato di una grande promozione del nostro football, otto gol, quattro a quattro, pareggio, risultato ribaltato continuamente, nessuna polemica contro l’arbitro (beh!).
Questa è la giusta reazione dei tifosi, di chi si appassiona ai gol e non li legge. Da sempre porto lo stesso esempio provocatorio: se due persone fanno a cazzotti non è detto che sappiano fare boxe, se uno è abilissimo a guidare a duecentocinquanta all’ora non è detto che sappia essere un pilota di Formula 1, dunque lo spettacolo non sta nella forma ma nella sostanza, altrimenti per chi si è divertito a vedere otto gol in Inter-Juventus può benissimo accomodarsi su un qualsiasi campo di periferia, dove si giocano tornei giovanili o minori con un numero clamoroso di gol.
Simone Inzaghi, con scarso rispetto dell’avversario, ha ripetuto:”..potevano prenderne sette o otto..”. Meglio avrebbe fatto dicendo:”Potevamo farne sette o otto..”. E poi ha aggiunto: “Abbiamo affrontato una squadra che aveva preso un gol in otto partite”, dimenticando che quella era la squadra con Bremer e con alcuni titolari non presenti a San Siro.
La Juventus ha fatto l’impossibile offrendosi alla goleada, per poi presentare Yldiz, l’unico calciatore di classe in organico, punito prima con la panchina e quindi responsabilizzato al massimo nel finale.
Il resto è stato sagra, ma con un dibattito aperto come tra curvaioli, non critici di football, abbagliati non da un dribbling, una azione veloce, una rovesciata acrobatica, un tunnel dei bei tempi, ma dal pallottoliere.