TIFO CATTIVO, TUTTO IL MONDO E’ PAESE (MA FIRENZE UN PO’ DI PIU’)

Non credo esista un contratto in cui sia specificato come non si debba rispondere in alcun modo a nessun tipo di provocazione. Queste sono norme, codici etici, reazioni lasciate al libero arbitrio che comprende natura, carattere, educazione del provocato.

Come ormai tutti sappiamo, a un certo punto di Fiorentina-Napoli l’allenatore degli ospiti Luciano Spalletti se l’è presa di brutto con un tizio che, alle spalle della panchina, non insultava l’avversario, ma la madre del medesimo. A dire di Spalletti, con la colorita farcitura di cui è molto ricco l’idioma fiorentino (che definire dialetto pare un po’ riduttivo). Del resto, era capitato lo stesso ad altri toscanacci come Spalletti, corregionali ma non concittadini (Lippi, Allegri, Mazzarri, Sarri, Sonetti, Agroppi) e a extraregionali come Ancelotti, Guidolin, Gasperini, Mihajlovic. Il presidente del Milan Silvio Berlusconi smise di andare in trasferta, molti lustri fa, dopo essere travolto dagli strali degli occupanti la tribuna d’onore. E anche Adriano Galliani ebbe più di una volta il suo, al “Franchi” di Firenze.

Conosco bene la piazza calcistica viola, avendoci lavorato: è calda, anzi bollente come una qualsiasi altra piazza del sud, o del Veneto, o lombarda. O comunque piazze italiane, inglesi, spagnole, tedesche, francesi. Gli hooligans, i maleducati, i campanilisti frustrati, albergano in ogni dove. Il fiorentino più degli altri ha che insulta ferocemente anche i suoi idoli: se non è soddisfatto, si scaglia visceralmente contro presidenti, allenatori, giocatori della squadra sua. Chiedere a Della Valle, così tanto per dirne uno.

Circoscriverei il commento all’accaduto. Spalletti ha risposto piccato. Senza nemmeno dare in escandescenze. Quel signore è risultato essere un 50enne che – tra l’altro – allena una squadra giovanile di calcio (terrore al solo pensiero di cosa possa insegnare, anche solo come modello ed esempio). Poi è saltato fuori che un 70enne ha pure tirato una bottiglietta nei pressi della zucca lucida del Lucianone napoletano di adozione.

Ho solo un commento, sincero, spontaneo, pacato e professionale: hai fatto bene, caro Spalletti. Io a quel cafone avrei pure tirato un bello schiaffo, fuori contratto.

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