TI MOSTRO L’ITALIA

di CRISTIANO GATTI – C’è un’Italia, piccola, che si sublima alle mostre, e c’è un’Italia, grande, molto grande, che si sublima con i mostri.
Quello del momento è indiscutibilmente Achille Lauro, peraltro ancora convinto che travestirsi da albero di natale e baciare un uomo sia trasgressivo: ragazzo, arrivi dopo la banda, prova qualcosa di nuovo e di tuo.
L’Achille comunque è solo l’ultimo della lista. A Sanremo gli ha già tenuto botta Morgan, che non recita, è così genuino,a chilometro zero. Ma il gusto estetico dell’Italia maggioritaria, l’Italia innamorata del deforme, ha tutta una sua galleria di grandi firme: Malgioglio, Platinette, le fattucchiere dei vari Forum, Uomini e donne, Tronisti, eccetera. A dirigere il circo, le sacerdotesse del nuovo movimento culturale: le De Filippi, le D’Urso, le Venier.
Dobbiamo farcene una ragione. Una volta la vanità aveva un suo verbo elementare: mostrarsi. L’evoluzione della specie cambia anche il verbo: non significa più farsi vedere, significa ridursi a mostri.

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