TAMPONARE I VACCINATI, BOOMERANG PERFETTO

E allora ditelo, che vi piace dare da mangiare alle truppe no vax, no mask e complottisti vari. Ditelo, e ci mettiamo il cuore in pace. Voi, signori del governo più illuminato degli ultimi decenni, ogni tanto date l’impressione di dimenticarvi di accendere il lume della ragione. E non è una bella cosa.

Per esempio: tramite le solite veline di Palazzo avete fatto trapelare la notizia che giovedì (nota la finezza, l’antivigilia di Natale) vi apprestate a introdurre ulteriori restrizioni per contrastare la diffusione del Covid. L’avete buttata lì per vedere l’effetto che fa; poi magari non ne farete niente e darete la colpa ai soliti giornalisti che si basano su voci infondate, ma siccome non siamo nati ieri, mettiamo anche noi le mani avanti e, nel caso, diciamo prima come la pensiamo.

La stragrande maggioranza degli italiani, quella che non vede l’ora che tutto finisca e che ha fatto e farà di tutto perché ciò accada, a cominciare dal vaccinarsi una due tre quattro volte, tra un sospiro e uno sbuffo si adeguerà. Ma stavolta lo sbuffo potrebbe essere pericoloso: perché tra le nuove restrizioni ce n’è una meno digeribile del solito. Da dopo Natale chi vorrà partecipare a eventi in luoghi affollati (quali saranno? Saloni delle feste, discoteche, ristoranti, cinema, teatri?) dovrà esibire un tampone fatto entro le 48 ore prima, anche se sarà in possesso del Super Green pass. Tradotto: anche se uno ha fatto tre dosi, sarà messo sullo stesso piano del più impenitente dei no vax.

Ma non vi rendete che conto, illuminatissimi signori del governo, del rischio che correte? Non vi rendete conto che la prima domanda che un pur rigoroso e ossequioso trivaccinato si porrà sarà: “Ma allora perchè mi sono vaccinato tre volte se poi per fare una vita quasi normale devo mettermi in fila per fare i tamponi come un no vax qualunque?”.

E quale incentivo avrà chi la terza dose deve ancora farla? Possibile, o illuminati, che vi sfuggano certi meccanismi psicologici? Si, certo, sappiamo che la terza e la quarta e la quinta dose sono e saranno necessarie fino a quando il Covid sarà ridotto a un’influenza banale. Ma nel frattempo, sembra brutto evitare di penalizzare chi sta facendo tutto per vincere la battaglia?

Dite: il vaccino non esclude che ci si possa infettare. Vero: ma sarebbe anche il caso di aggiungere che oggi 7 positivi su 10 sono non vaccinati. Ovvero, siccome i non vaccinati sono il 15 per cento circa della popolazione, il 70 per cento del problema riguarda quel 15 per cento. Ovvero il vaccino riduce enormemente non solo le eventuali conseguenze dell’infezione, ma anche la possibilità di essere infettati e quindi di far circolare il virus, pur non escludendo completamente questa possibilità.

E allora, se proprio è necessario prendere decisioni impopolari perché questo è ciò che deve fare il più illuminato dei governi, qual è la ragione che spinge a indirizzare queste decisioni impopolari contro quell’85 per cento di italiani che si sono vaccinati, mettendoli sullo stesso piano di quel 15 per cento che con il proprio egoismo e menefreghismo contribuiscono per il 70 per cento alla circolazione del virus?

Tradotto per chi si fosse perso tra le percentuali: perché, invece di far incavolare gli obbedienti vaccinati, non fate incavolare i disobbedienti no vax, introducendo una volta per tutte l’obbligo di farsi quella benedetta puntura? Chi è meglio deludere? Chi è meglio far arrabbiare? Illuminateci, per favore.

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