Il nostro meraviglioso pubblico. Il dodicesimo, anzi ormai il diciassettesimo uomo in campo, la curva da sogno, lo spettacolo delle scenografie dette coreografie pur in assenza di balletti, gli striscioni poetici, i cori emozionanti. Poi ci scappa il morto, a pistolettate, a coltellate, droga, prostituzione, mercato nero. E, di colpo, i grandi fogli dimenticano le celebrazioni di tutta quella roba lì di cui sopra e […]