STAVOLTA E’ TORNATA DAVVERO

Visto Leclerc? Alboreto is nothing.

Viva il Braghetti di “Vacanze di Natale”, ma questo non è un film, è la Ferrari signore e signori, è di nuovo Lei, la rossa, prima in pole, prima al traguardo, prima nel tempo al giro, Ivana fai ballare l’occhio sul tic! Via della Spiga-Hotel Cristallo di Cortina, 2 ore, 54 minuti e 27 secondi, così deve aver pensato il nuovo principe di Montecarlo mentre cantava, con Binotto, Povero Gabbiano e poveri tutti quelli ai quali ho dato gas e polvere.

Tornano i bei tempi, fine delle tafazzate, scontri tra parenti e colleghi, gomme sgonfie, motori fumati e fumanti, ghignate a distanza dei vari gufi Montezemolo-Arrivabene.

Ci siamo, la Ferrari piazza la bandiera nel mondiale, aggettivo non praticato dal calcio nostrano ancora fuori giri e fuori da tutto. Suonano le campane di Maranello e suonano i clacson della stampa che, in verità, ha spacciato per buoni e promettenti anche risultati sconclusionati, a prescindere.

Ferrari è un cognome che fa storia nell’automobilismo da corsa e in quello del lusso, abbiamo sequestrato ville e panfili agli oligarchi e affini russi, ma le rosse non si toccano, in qualunque box o garage esse siano parcheggiate, sono patrimonio nazionale e allora i gran premi tornano a essere eccitanti, si andrà a Imola, il 24 aprile, nell’autodromo che porta questi due nomi: Enzo e Dino e poi lo stesso cognome Ferrari.

Che volete di più dalla vita? Prenotate piadine e sacchi a pelo, non si trova più un letto disponibile da qui a quel giorno, Leclerc e Sainz vogliono celebrare memoria e storia dell’Ingegnere e del figlio.

Siamo in piena retorica? Massì, ogni tanto è bello venir via dal calcio d’angolo, metterci il casco, allacciare le cinture, accendere il motore e via col gas, mica quello russo.

Aveva ragione il Braghetti, Maranello-Melbourne, un’ora venti minuti, ventisei secondi, Verstappen is nothing.

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