STANDING OVATION PER LO CHEF CHE MANDA AL DIAVOLO L’INFLUENCER SCROCCONA

Per quel che mi riguarda sarebbe ora di tornare all’osteria numero quattro e paraponziponzipó, ma se uno ci pensa, che razza di mondo deve essere quello dei ristoranti e degli chef stellati. Un mondo di razza voglio dire, dove non puoi mai abbassare la guardia.

Devi essere creativo sempre e mai una sbavatura ti è concessa. L’ingrediente audace, l’accostamento che non ti aspetti, l’innovazione come principio fondante. Alcuni hanno un bel dire quando sostengono di proporre una versione contemporanea, o magari scomposta come piace dire a loro, di un piatto classico, una carbonara, un risotto alla milanese, persino una bruschetta, ma la verità è amara e dura da digerire: la verità è che un bell’agnolotto in brodo o una bella trippa come nonna comanda non te la puoi permettere.

Nemmeno un uovo sodo puoi proporlo nudo e cotto, come gallina l’ha fatto, il tocco d’artista glielo devi dare, sennò addio stella.

Vita grama, sempre per quel che mi riguarda, e per quanto io continui a preferire (e a permettermi) l’osteria, la dura vita dello chef stellato la capisco un po’. La intuisco, ecco.

E poi arriva lei, bella bella. Arriva la blogger, un po’ influencer e un po’ niente, che propone lo scambio alla pari. Alla pari secondo lei.

Succede a Fiumicino e succede via social, come si conviene. Coprotagonista, suo malgrado, lo chef stellato Daniele Usai, titolare del ristorante “Il Tino”. La blogger non la tira per le lunghe, deve essere piuttosto affamata del resto: “Con un gruppo composto da 5-7 blogger, numero preciso da confermare, faremo una visita guidata al sito archeologico di Ostia Antica e al museo delle Navi romane di Fiumicino. Vi scrivo per proporvi una collaborazione venerdì 10 febbraio, visto che siete in zona. In cambio della vostra ospitalità offriamo promozione attraverso i profili social delle singole partecipanti e della community, oltre a citarvi tra le attività del tour sul magazine e sui nostri blog, da cui i prossimi turisti a Ostia prenderanno spunto per i loro itinerari”.

Vale a dire, voi ci offrite il pranzo, noi scriviamo che è stato una delizia, a priori. A priori ma con severa onestà, sia chiaro. Questa la botta. Una volta l’avremmo chiamata brutalmente marchetta, oggigiorno è articolo da influencer.

E questa la risposta di Daniele Usai: “Se vorrete venire presso uno dei nostri ristoranti ne saremo lieti. Ma sia chiaro che pagherete il conto come tutti i nostri ospiti. Questo vi consentirà anche di essere libere quando racconterete sui vostri canali l’esperienza fatta da noi. Si chiama onestà intellettuale senza conflitti d’interessi”.

Paola la blogger avrà pensato che così fan tutti in questo Paese e quindi perché dovrebbe fare eccezione uno chef stellato. Peccato che Paola la blogger non abbia considerato le possibili eccezioni, peccato che abbia scordato il quasi, così fan quasi tutti.

La nostra bella Italia ha una storia di clientelismo infinita, qualcuno sosterrà pure che in fondo siamo quel che siamo grazie a questa storia infinita.

Resta solo da dimostrare che senza non avremmo potuto essere migliori.

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