SONO TORNATI I CAFONI DI SERIE A

Hanno vinto tutte quelle che dovevano, Milan, Inter, Napoli, Juventus, Atalanta, Lazio, Roma. Le hanno buscate le tre promosse dalla B. La prima di serie A non ha eccitato se non quelli in crisi di astinenza. Notati insulti vari rivolti agli arbitri che, dicono, da quest’anno dirigeranno all’inglese e, allora, dico io, provate a mandare a dar via l’organo un referee della Premier e poi vedete se Scotland Yard non vi viene sotto casa.

La maleducazione regna sovrana, un po’ come Dazn, una delle più spettacolari farse del secolo; pensate un po’ se a questa cosiddetta emittente venisse affidata la diretta del festival di Sanremo, verrebbe giù il governo e anche Mattarella sentirebbe la poltrona traballare.

Come diceva Totò, e io pago!

Torno al pallone, baruffe tra calciatori e arbitri e, a proposito di Premier, rissa da assemblea condominiale tra Tuchel e Conte, travolti dal loro ego in linea con il loro salario annuale, siamo oltre i 30 milioni di sterline netti.

Una differenza c’è: davvero la polizia li ha messi sotto inchiesta perché così invitano gli ultras a darsele dentro e fuori gli stadi.

Le vittorie di Napoli e Juventus sono arrivate a ferragosto, giorno di riposo per i quotidiani, che già non vendono una copia e in più consegnano pubblicità e informazione a televisioni, radio e social. Tranquilli, si torna in edicola, all’insaputa dei lettori.

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