SOLO GLI IGNORANTI POSSONO NEGARE LA SHOAH

Passano i giorni della Memoria: passano stancamente, anno dopo anno, e rimane la sensazione che questa ricorrenza sia diventata poco più che un’abitudine. Non un momento di riflessione, né, tampoco, di conoscenza, ma una sorta di obbligo sociale e morale, trascurare il quale sarebbe brutto.

Così, anche oggi, il ricordo di quell’immensa tragedia che fu la Shoah appare stinto e polveroso, nelle circolari scolastiche, nei trafiletti sui quotidiani: i soliti film, i soliti discorsi, le solite coccodrillesche esternazioni cui, per soprannumero, si aggiungono aberranti confronti tra passato e presente: una sorta di inaccettabile giustificazionismo a posteriori, in cui la tragedia di Gaza sembra diventare la dimostrazione di una tabe ereditaria del popolo ebraico. Invece, dimostra, semmai, che la storia non insegna nulla: né a eliminare i massacri né a valutarli con spirito sereno e caritatevole.

I giovani, poi, sono il problema dei problemi, quando si voglia ricordare qualcosa: non basta scrivere con tutta l’enfasi del mondo che non si può dimenticare. Gli studenti dimenticano e, più spesso, ignorano: nella loro mente, anche se è orribile dirlo, l’Olocausto si colloca sullo stesso piano del cyberbullismo o della violenza di genere. Un tema obbligatorio che impone loro di trascorrere due o tre ore a sentir parlare di argomenti remoti, che non incidono sulla loro anima e che svaniscono al suono magico di una campanella. Così, presso di loro attecchiscono dietrologie e complottismi, leggende e bugie, che sono tutti figli dell’ignoranza, dell’incompetenza, della mancanza di certezze: anche la Shoah diviene materia opinabile, insieme al Risorgimento o alla Resistenza.

E’ su questo che fonda le sue radici il giustificazionismo: la più infame delle forme di cancellazione della memoria. Dire che, in fondo in fondo, gli Ebrei, gli Armeni, gli Ucraini, avranno pure fatto qualcosa, per meritarsi tutto quell’odio, tutto quel male. E questa idea, storicamente inconsistente e moralmente malsana, si diffonde, mercè l’ignoranza degli insegnanti, la distrazione delle famiglie, il conformismo della scuola.

Invece, se vogliamo che la storia sia materia credibile e non semplice opinionismo o manipolazione del consenso, bisogna rimarcare la realtà, la consistenza, l’incontrovertibilità di certe informazioni. Dire che lo sterminio degli Ebrei non è esistito è riprovevole umanamente e storicamente insensato: lo scrivevo trent’anni fa, ma oggi mi sento di doverlo riscrivere, con maggiore energia. Se mentire agli studenti è un’azione nefanda, togliere loro ogni fiducia nella storia, dando loro versioni acefale o imprecise dei fenomeni storici raggiunge risultati perfino peggiori: se, nel primo caso, non credono a te, nel secondo tendono a non credere più a nulla, nel calderone caotico delle loro semiconoscenze.

Ma, per essere credibili, bisogna sapere: bisogna avere basi solide, dati certi, capacità di distinguere: quanti insegnanti sono in grado di farlo, ora come ora? Non basta scrivere una bella circolare in cui si invitano i docenti a trattare il tema del giorno della Memoria e sentirsi la coscienza a posto: bisognerebbe trovare chi sia in grado di toccare certi temi con onestà intellettuale e con cognizione di causa, e non affidarsi al primo praticone. Credete che i ragazzi non si accorgano di avere davanti un luminare piuttosto che un cioccolataio? Se ne accorgono benissimo. E fanno presto a trasferire il loro disprezzo e il loro disinteresse dall’argomentatore all’argomento.

In questo modo, il giorno della Memoria, anzi, tutti i giorni di tutte le Memorie, diventano mera accademia etica. Un trito esercizio di correttezza politica, senza nessuna ricaduta, senza nessuna educazione civile. E’ come imporre che si scriva “diversamente abili”, ma si ignori bellamente il problema delle barriere architettoniche: chiacchiere e distintivo, insomma. Quindi, in conclusione, ricordare è un dovere: però, ricordiamo tutto e ricordiamolo esattamente. Altrimenti, tanto vale dimenticare.Pubblicità

4 pensieri su “SOLO GLI IGNORANTI POSSONO NEGARE LA SHOAH

  1. Mario dice:

    Dare dell’ignorante al professor Faurisson e’ una stupidaggine.
    Potrebbe dirmi il perche’ ? A mia conoscenza nessuno e’ riuscito a contraddirlo bel merito.

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