C’è sempre un giudice a Berlino. La Corte costituzionale tedesca ha sentenziato: i club di fussball della Bundesliga dovranno pagare le spese per la sicurezza, dunque polizei, necessarie nelle partite a rischio. Se i sindaci dei vari municipi lo richiederanno toccherà, ad esempio, al Bayern di Monaco, al Bayer di Leverkusen, in breve a tutte le società del campionato provvedere al versamento del dovuto.
La sentenza respinge una richiesta di appello del Werder Brema e crea un precedente importantissimo anche per altri eventi organizzati da privati, feste, spettacoli, sagre, riunioni politiche. Ma può essere un avviso ai naviganti di ogni Paese della comunità europea, soprattutto per quei siti dove la violenza delle tifoserie si esprime ai massimi, Grecia,Turchia, Italia, Serbia, Croazia e via di seguito.
Dalle nostre parti la questione viene tenuta a distanza, si teme la privatizzazione della Polizia, ma si nasconde il fatto che molti dirigenti sono muniti di guardie e di un sistema di security per proteggere tribune e settori elitari. I presidenti, Urbano Cairo guida gli elemosinieri, chiedono contributi allo Stato, dicono che lo Stato non dà niente al calcio, ma sono pronti a respingere l’idea di pagare di tasca propria persino la sicurezza all’interno degli stadi, la Lega di serie A e la Federcalcio non prendono posizione nemmeno nel kamasutra, figuratevi su un problema così delicato.
Ma sarebbe davvero l’ora di seguire la sentenza tedesca, chi vuole la polizia “pubblica” in zone private provveda a pagare le spese. Finora è andata di lusso a tutti, tranne che allo Stato e ai poliziotti medesimi presi a sassate. Presumo che sull’argomento la maggioranza dei club di serie A eviterà di parlare, tocca al Ministro degli Interni convocare i presidenti, ma prima di fare questo, meglio sarebbe abolire biglietti gratuiti e tessere omaggio per chi ricopre ruoli istituzionali. Si parta alla pari.