SO’ RAGAZZI

Dai che è tornata la serie A. Dai che ne sentivamo il bisogno. Eccoli gli irriducibili, il nostro meraviglioso pubblico con passamontagna, bastoni e catene, il dodicesimo uomo in campo, l’urlo della curva, il cuore che batte, gli striscioni e i cori.

Lungo l’autostrada del Sole gli automobilisti già incacchiati per l’aumento del pedaggio e della benzina alla pompa, hanno fermato le vetture dinanzi allo spettacolo imprevisto e gratuito. Se le sono date quelli della Roma con quelli del Napoli, là dove era già morto nel 2007 un tifoso laziale per analoghe attività motorie, bloccato il traffico, scene da guerriglia extraurbana, gli uligani di casa nostra hanno tirato giù dalla soffitta gli arnesi che sanno meglio maneggiare, si contano feriti, stavolta non morti, incerottati e rinvigoriti da qualche pasticca di quelle proibite, pure polvere bianca e affinità avariate, sono infine risaliti a bordo dei torpedoni puntando verso Milano e Genova, al grido “se veniamo di lì”.

In fondo non è successo nulla di veramente grave, anzi dovremmo quasi chiedere scusa perché so’ ragazzi e non andando in guerra devono pur scaricare la loro rabbia. Rientrati a casa saranno accarezzati dalle loro madri e guardati con rispetto al bar. Comunque il messaggio alle altre tribù curvaiole è stato inviato. Oggi si torna al lavoro o al reddito di cittadinanza. Ovviamente si replica.

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