Qualche ora dopo, nel ricco nord, quello che fu definito il derby d’Italia (cfr Gianni Brera) si trascina le scorie di sempre, roba vecchia di sessanta e più anni, quando c’erano i Moratti padre e gli Agnelli padre pure lui, oggi nulla è cambiato anche se in verità il basico Inzaghi è lievemente in cimbali, definisce storica la qualificazione ai quarti di Champions, come se allenasse ancora la Lazio, e si lancia in accuse all’arbitro e al Var per il tocco di mano di un paio di juventini, sempre insomma Vlahovic e Rabiot, definendo inaccettabili certi andazzi, dopo che lui stesso aveva respinto le insinuazioni del Napoli sull’arbitro Sozza dicendo che il calcio deve migliorare e verrà il giorno in cui non guarderemo neanche più l’arbitro.
Ma, come diceva Rossella O’Hara, domani è un altro giorno e verranno altri arbitri. E verrà il Var e avrà i tuoi occhi. Chiedendo scusa a Cesare Pavese.