SIMPATICI DERBY D’ITALIA

Dice: però il calcio italiano si è riscattato nelle coppe europee, parlano di noi, siamo orgogliosi. Poi rientrati alla dogana di Mendrisio arieccoci con il Var fottuto, gli arbitri venduti, le risse in campo, le zuffe negli spogliatoi, gente ignuda, trattasi di capitano “daaRooma”, che urla faccia di m.. all’ex milanista oggi laziale, insomma Mancini e Romagnoli, quindi il portoghese special meno 24 (dal Napoli) prova a sfidare il presidente latinista, insomma Mourinho-Lotito, venendo da questo accusato di okkupazione di suolo privato.

Qualche ora dopo, nel ricco nord, quello che fu definito il derby d’Italia (cfr Gianni Brera) si trascina le scorie di sempre, roba vecchia di sessanta e più anni, quando c’erano i Moratti padre e gli Agnelli padre pure lui, oggi nulla è cambiato anche se in verità il basico Inzaghi è lievemente in cimbali, definisce storica la qualificazione ai quarti di Champions, come se allenasse ancora la Lazio, e si lancia in accuse all’arbitro e al Var per il tocco di mano di un paio di juventini, sempre insomma Vlahovic e Rabiot, definendo inaccettabili certi andazzi, dopo che lui stesso aveva respinto le insinuazioni del Napoli sull’arbitro Sozza dicendo che il calcio deve migliorare e verrà il giorno in cui non guarderemo neanche più l’arbitro.

Ma, come diceva Rossella O’Hara, domani è un altro giorno e verranno altri arbitri. E verrà il Var e avrà i tuoi occhi. Chiedendo scusa a Cesare Pavese.

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