di CRISTIANO GATTI – Berlusconi ricoverato, evidentemente il suo Covid non è così asintomatico. Accenni – si legge – di polmonite. E allora poche storie: tutti gli auguri possibili e immaginabili perchè si riprenda alla svelta. Non è neppure il caso di dirlo e di specificarlo, magari di annunciarlo in un comunicato ufficiale, quando una persona soffre.
Invece non si fa che leggere articoli e commenti in cui si mette in rilievo il fair-play degli avversari, così umani da mandare un augurio di pronta guarigione al malato. Ma tu pensa la sorpresa. Cosa c’è di tanto sorprendente, cos’è tanto strano. Magari ci si aspettava che gli augurassero di schiattare all’istante tra atroci sofferenze?
Se è questo il nostro clima sociale, c’è da preoccuparsi sul serio. Lo stupore e il clamore perchè un avversario politico si stringe a un rivale malato. Se davvero il livello è questo, significa che è molto basso. Che siamo arrivati a un punto di degrado in cui persino i fondamentali più elementari del vivere civile non sono più così pacifici e scontati.
Auguri a Berlusconi, senza se e senza ma. Senza stupori e senza sottolineature. Magari, se possibile, qualcuno nel frattempo spenga la solita corte di Arcore, che pure stavolta, come un juke-box a gettone, sta agitandosi da giorni e giorni con le zelanti rassicurazioni, evidentemente convinta come i fedelissimi di Stalin dell’intoccabilità del mito, il capo è forte e invincibile, guai presentarlo con qualche fragilità. Si affretta a informarci l’onorevole Ronzulli: “E’ solo un ricovero precauzionale, Berlusconi sta bene”. Certo, certo. Come no. Berlusconi sta benissimo, ma ogni tanto gli gira di trascorrere un week-end in una camera d’ospedale. Va pazzo, per questi soggiorni.
Faccia il piacere, signora Ronzulli. Questa malattia è una cosa seria e il paziente è anziano, per quanto questo le risulti insopportabile. Un po’ di silenzio e un buon lavoro dei medici, solo questo adesso serve. Per la propaganda se ne riparla più avanti.