SIAMO TUTTI MATTIA, L’AUTISTICO PESTATO DAI BULLI MINORATI MENTALI

Mattia è un giovane uomo di Santarcangelo, in provincia di Rimini, un giovane uomo autistico che il 20 novembre è stato aggredito in modo assurdo e brutale senza alcun motivo, da vigliacchi e in modo vigliacco, da minorati mentali – veri – che si travestono da superuomini quando sanno di farla franca.

Le persone autistiche sono esche frequenti per bulli e vigliacchi della peggiore specie, spesso per via di quel candore, quella ingenuità, generati dal loro modo letterale di percepire il mondo, le parole, le intenzioni delle persone: delle persone bene intenzionate così come delle persone vigliacche, vili e codarde, che godono ad infierire nei confronti dei più indifesi.

Le persone autistiche sono esche privilegiate per queste persone, perché indifese, candide, ingenue per molti versi, il che non significa che siano stupide, semplicemente sono inclini a volte a dare retta o ad ascoltare chiunque si rivolga a loro, perché non immaginano che possa avere secondi fini, che possa fregarle in sostanza, che ci possa essere là fuori un’umanità indecente.

Nel caso di Mattia la meschinità degli aggressori è stata particolarmente crudele: ora dovrà sottoporsi a un intervento al viso a causa dei traumi subiti, ma nessun intervento riuscirà a ricucire la ferita aperta dentro Mattia, quella paura atroce e quell’impossibilità di comprendere perché si possa arrivare a tanto.

Alcuni personaggi famosi, attori (Fabio De Luigi, Diego Abatantuono), ex calciatori (Demetrio Albertini), giornalisti (tra i quali il nostro Luca Serafini), molti dei quali di fede milanista come Mattia, hanno deciso di fargli sentire la propria vicinanza attraverso videomessaggi d’incoraggiamento, un gesto bello che mi auguro abbia una degna cassa di risonanza, ma che, temo, non spingerà al pentimento i soliti idioti.

Anche noi volentieri mandiamo il nostro in bocca al lupo a Mattia, ma anche in questo caso, pur applaudendo il gesto, dobbiamo renderci conto che è necessario fare uno sforzo superiore, anche in questo caso dobbiamo andare oltre la cultura del senno di poi.

Tutti, e in particolare i personaggi famosi e ancora di più quelli che esercitano un grande ascendente sui giovani, rapper e compagnia bella in prima linea, facciano il vero passo avanti, mostrino i muscoli che davvero servono, se davvero li hanno: loro per primi comincino a dare dei cretini ai vili e ai vigliacchi. Si può fare, non è un delitto e non è un’ignominia.

Ci hanno appena spiegato (vedi le dichiarazioni dell’infantile Infantino della FIFA) che chi gioca a calcio e chi lo guarda non devono occuparsi o preoccuparsi dei problemi sociali intorno a sé, devono godersi lo spettacolo e poi semmai si vedrà. Io penso l’esatto opposto, si è uomini e uomini veri e onesti sempre, in campo, sul palcoscenico, sulle tribune e sugli spalti. Che uomo può essere un uomo part-time?

Quindi grazie ragazzi, voi brave persone definite Vip, il videomessaggio sarà un regalo meraviglioso per Mattia, ma la strada è lunghissima e voi, col vostro potere mediatico, potete aiutare ad accorciarla, ricordando sempre e comunque, anche senza aspettare il misfatto o la tragedia, cosa significa almeno provare a essere uomini veri.

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