SIAMO SENZA VERGOGNA: L’ITALIA SPERA NEL RIPESCAGGIO

Si possono perdere le partite. E’ previsto dal gioco.

Si può perdere la faccia, è previsto da chi pensa, parla e scrive che l’Italia di Mancini possa essere ripescata e dunque presentarsi al prossimo mondiale in Qatar.

Non ci crede nemmeno la mamma del cittì che si era spinta a chiedere la convocazione di Balotelli. Non ci crede il figlio e nemmeno il padre putativo, nel senso di Gravina, presidente della gloriosa federazione italiana giuoco calcio.

Ma sapete come siamo fatti, anzi come sono fatti certi italiani. Sbraitano contro la Superleague, torneo elitario che mette da parte i poveri club, e poi chiedono che gli azzurri vengano iscritti di diritto, avendo quattro titoli mondiali in argenteria.

Un po’ di coerenza, please. Mannò, non è il caso di stupirsi, siamo questi, intelligenti tendenti al furbo, pronti a sfangarla sempre, un modo per saltare la coda in autostrada, la fila alla posta, prima o poi, più prima che poi, lo troviamo e allora forzazzurri, dai che c’è la gabola per infilarci tra l’Iran che vieta l’ingresso allo stadio a duemila tifose e un laser che ha accecato Salah al momento di calciare un rigore, togliendo il mondiale all’Egitto. Daje che siamo pronti a negare l’evidenza, le pernacchie per la Macedonia, i rigori sbagliati da quel Jorginho che per la corrente di pensiero di cui sopra avrebbe dovuto vincere il Pallone d’oro.

Pallone gonfiato, nuovo trofeo da assegnare al tipico calciatore italiano, che se me lo dicevi prima l’avrei calciato io quel penalty.

Tranquilli che il Gravina troverà la maniera di sgusciare all’improvviso, aiutato dalla Christillin che non appena può appare, infine agevolando il progetto di Mancini che ha annunciato la vittoria al Mondiale del 2026. Sempre che non si vada già a vincere il prossimo in Qatar.

Nemmeno a subbuteo.

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