SIA CHIARO: L’AUTISMO NON SI MERITA UNO COME MUSK

Chiedo un aiuto: non ho ben capito se Andrea Stroppa, questo portavoce italiano di Musk, informatico classe 1994 (il che mi rende molto meno doloroso il destino d’essere Boomer), un passato da hacker e un presente da esperto di cyber-security, non ho ben capito se abbia detto che il suo mito Musk è autistico solo per spiegare perchè gli vengano i gesti cretini del braccio nazi-fascista, oppure perchè è un genio che si muove in modo un po’ strambo.

Nel dubbio, se nessuno me lo risolve, io posso comunque affermare che Stroppa sicuramente non è autistico, ma sicuramente è spudorato. Lo dico con una certa rabbia, sono magari anche un po’ offensivo, ma siccome conosco piuttosto bene l’autismo non riesco proprio a ignorare – come meriterebbe – la sua uscita pubblica. Di sicuro gli autistici non sapranno mai chi sia Stroppa e come straparli a vanvera, men che meno gli saprebbero inviare una lettera argomentata in ottimo stile. Per questo, mi sento in dovere di dare io voce a loro.

Amico Stroppa, se servilmente devi giustificare in qualche modo un gesto imbarazzante del tuo capo, se devi inventarti sui due piedi una story-telling originale, lascia stare l’autismo. Non usare l’autismo come foglia di fico. L’autistico non è mai così idiota da inscenare gesti nazisti mentre si esalta, neppure è così geniale da inventarsi una mimica tutta sua per stupire la platea. L’autistico vero ha talmente tante difficoltà, da non ritrovarsi mai nella posizione di Musk, perchè non ne ha i mezzi e le capacità. Ne ha altre, per fortuna, che quanto meno lo mettono al riparo dal diventare un pericolo pubblico numero uno, megalomane ed egocentrico, narcisista e solipsista, comunque schiavo fanatico e compulsivo del denaro. Posso garantirlo: l’autistico si sceglie meglio le amicizie, come minimo.

Per cui, simpatico Stroppa: come ti sia venuta, questa del Musk autistico, non lo so e non lo voglio sapere. So però che è vergognosa. Persino se fosse vera, avresti dovuto evitarla: perchè usare l’autismo come pezza giustificativa a un delirio pubblico è umanamente una porcata.

L’autismo si merita una sensibilità umana e una delicatezza che tu, Musk e il vostro mondo di stralunati non vi potete permettere. Sicuramente l’autismo ha bisogno di tante cure, inutile negarlo. Ma non mi pare che voi stiate poi così bene.Pubblicità

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