SI’, C’E’ UN’EUROPA CON LE PIGNE NEL CERVELLO

Contrordine, retromarcia, non ci siamo spiegati bene. C’è un’Europa con le pigne nel cervello, un’Europa burosaura e azzeccagarbugli che fa più male all’ideale d’Europa dei feroci sovranisti, c’è questa Europa che si precipita a dire scusate, annullate tutto, non se ne fa niente, soltanto ventiquattr’ore dopo aver fatto piegare in due dal ridere il mondo intero emanando un editto per non dire più Natale, ma Festività, e non dire più Miss o Mrs, ma Ms, in rispetto di chissà chi e chissà cosa.

Naturalmente, non stiamo parlando di una bocciofila o di una comitiva di boy-scout, dove magari le idee un po’ confuse stanno di casa e in fondo rendono più godibile la vita sociale. Si parla dei massimi organismi continentali, qualcosa che immaginiamo frequentata da gente – gentissima – di altissimo livello, plurilaureata e pluridecorata, cervelli usciti dai master e dalle selezioni più spietati, quanto meno gente che prima di prendere una decisione si macera in briefing interminabili di mesi, che non distingue più il giorno dalla notte, per arrivare finalmente a decisioni ferme, decise, storiche. Come la misura delle melanzane, certo. Ma anche altro. Come questa faccenda di rispettare chissà chi e chissà cosa abolendo un termine razzista e desueto come Natale, facendo compiere all’Europa un salto nel futuro intimandole di usare Festività (domanda  mia, che sono un asino: ma se non è Natale, perchè allora fare la Festività, chi e cosa vogliamo festeggiare, o ci teniamo buona solo l’occasione per fare un po’ di consumismo, di brindisi, di settimana bianca e di baldoria?).

In ogni caso: credevamo di essere in mano a gente che pensa molto e decide bene, invece ci viene confermata l’esistenza di una temibilissima Europa con le pigne nel cervello, tra esultanze e caroselli di nazionalisti e sfascisti spinti. Ventiquattr’ore, quattro risate generali, ed ecco che siamo già al contrordine. La grande riforma è annullata. Meglio: sospesa. Almeno per quest’anno, potremo continuare a chiamare Natale il Natale e a scambiarci gli auguri di Natale, considerandolo così com’è da duemila anni, senza possibilità di confonderci.

E’ decisamente un’ottima notizia. Verrebbe quasi da aggiungere, volendo debordare con l’ottimismo, come evidentemente siamo davanti a gente che ragiona, che è capace di ammettere i propri errori, che sa tornare sui propri passi e porre rimedio agli sfondoni.

La tentazione è forte e anche edificante, ma bisogna subito soffocarla in  culla. Anche questa, come la riforma lessicale.

In realtà, annunciando il fermi tutti, è la stessa Europa con le pigne nel cervello a chiarire che non possiamo farci illusioni. Che non è proprio il caso di esaltarci. Spiega la commissaria Ue all’Uguaglianza, la maltese Helena Dalli: «Il documento non va incontro ai nostri standard qualitativi» (??, ndr). E aggiunge, sinistramente: “Ci lavoreremo”.

Ecco, è a questo punto che io ho cominciato a tremare sul serio.

 

Un pensiero su “SI’, C’E’ UN’EUROPA CON LE PIGNE NEL CERVELLO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. Cristiano Gatti,
    Lei mette in gioco pigne e cervello.
    Scrive, testualmente, di un’Europa con le pigne nel cervello.
    Come al solito, lei è troppo buono.
    Graffiante, ma benevolo.
    Tira in ballo le pigne che, se non erro, sono tra l’altro uno dei simboli del periodo di Natale , e da’ per scontata la presenza del cervello nella capa di questi illuminati esponenti istituzionali . Alla fin fine degli accorti pensatori.
    Non sarà che aveva ragione quel Tizio che sosteneva come non fosse tanto facile essere un emerito imbecille ?
    Cordialità.
    Fiorenzo Alessi

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