SFACELO SOCIAL

I social. Bella roba. Ti spalancano la finestra sul mondo. Balle. Ti sbattono nudo in prima pagina. Se li conosci li eviti, prendete Pogba, prendete Nedved, prendete la Marin e poi tutti gli altri caduti nelle sabbie mobili di tweet e filmati vari e avariati.

Resto nel condominio calcistico. Al Torino allenatore e diesse se le danno, se le dicono e tac li filmano, sempre a Torino Nedved si fa beccare tra poppe e alcool, sempre nella città della Mole il francese Pogba viene minacciato, con messaggio audio video, dal fratello suo; a Firenze gli eredi e parenti dell’Angiolieri affrontano a insulti e sputi il certaldese Spalletti, che replica di corto muso in diretta tivvù e social, così via andare.

Dice: il privato é privato. Lo era, dal Papeete in poi liberi tutti, dal bunga bunga a seguire, e Boris Johnson che balla e Biden che porge la mano a nessuno e, e, e, e.

Nel calcio vedi ancora ingenui attori che coprono la bocca per nascondere parole e parolacce, ma qualcuno azzecca sempre e comunque il labiale e smaschera la verità. Prigionieri del grande fratello alla voce social, che è tutto tranne social, anzi invita a scappare dalla società cosiddetta civile, diventata incivile ai massimi.

Meglio la penna e il foglio di carta, meglio il telefono a gettoni, meglio chiudere la finestra aperta sul mondo. Vi scriverò un tweet così capirete più in fretta.

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