SE SIAMO TUTTI BOUNTY KILLER DI CINGHIALI (E POSSIAMO MAGNARCELI)

Quel gran porco di un cinghiale, il capostipite di tutti i salami e i salmì che noi ci godiamo alla faccia del colesterolo: gli vogliamo bene, è talmente buono, ma proprio nei quartieri cittadini doveva avventurarsi?

Ora non è più tempo per scherzare, a dirigere le operazioni sono arrivati i Fratelli d’Italia e con loro i cowboys col porto d’armi, che non vedevano l’ora, loro, di cimentarsi in un bel tiro a segno suburbano. E poi liberi pure di magnarsi la preda.

L’emendamento è passato e il suino barbaro e invasore potrà essere governato e controllato “mediante abbattimento e cattura”, anche in città, si ignorano al momento gli estremi del governo e del controllo, di chi e come insomma.

Tra tutti i possibili provvedimenti del nuovo governo, questo è il più coraggioso e il più muscoloso, fuori gli attributi in definitiva, e dai Fratelli niente di meno ci aspettiamo, finalmente un azione senza apostrofo, dopo mesi e anni di baionette spiegate era quello che attendevamo.

A voler essere seri e un po’ sensati però, e anche po’ dalla parte del Sus Scrofa – il nome del cinghiale secondo la classificazione di Linneo -, una volta passata l’eco dello strombazzare dell’emendamento, cadono un po’ anche le braccia, quasi ai piedi, e verrebbe voglia di mandare tutti a quel paese.

Io capisco l’emergenza, ma è tutto pensato al contrario, l’effetto e non la causa. A parte che si tratterebbe di un Piano straordinario quinquennale e già basterebbe a snocciolare barzellette da qui alla prossima legislatura, se non da qui all’eternità, ma al di là dell’indiscutibile emergenza e al di là delle inevitabili polemiche animaliste, messa così sembra che il problema sia davvero il cinghiale e non l’uomo, non la condotta devastatrice e incurante dell’uomo, ma il cinghiale irrispettoso e transumante.

Roma in particolare è parte interessata, decenni di gestione sconsiderata dell’emergenza rifiuti sono parte interessata, ma a nessuno verrà in mente di sparare ai gerenti e a chi se n’è fregato dello scempio in corso, a destra come a sinistra.

Poi noi spariamo ai cinghiali, poi noi diamo la colpa alla pandemia e alle città deserte che hanno favorito la calata dei barbari, ma nessuno mai che faccia un bell’esame di coscienza e abbia il coraggio di tirare una linea netta e dire basta.

Poi noi spariamo ai cinghiali e speriamo che in questo modo le cose si sistemino, ma non si sistemeranno per niente, i cinghiali si riproducono in modo esponenziale, saranno ancora sul pianeta terra quando l’ultimo uomo sarà scomparso seppellito dalle sue scempiaggini, e a loro poco importa che qualche compagno sia caduto in battaglia, lo mettono in conto.

Questo per dire che il problema c’è, ma va affrontato in termini naturalistici, e da un governo degno di questo nome, di destra o sinistra non m’importa, mi aspetto un emendamento per il contenimento dei cinghiali alla fonte, nei parchi, nei boschi, non nelle città punto, dove certo non devono arrivare, ma mi piacerebbe ascoltare innanzitutto l’ammissione di colpevolezza: se lì sono arrivati è solo ed esclusivamente colpa nostra e non saranno certo i safari suini a porvi rimedio.

Del maiale non si butta via niente e del cinghiale nemmeno, si dice. E’ però curioso che entrambi non disprezzino i nostri rifiuti.

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