SE IL VACCINO DOVESSIMO PAGARCELO

di PIER AUGUSTO STAGI – Dai vaccinatevi, è il miglior modo per tornare alla normalità, per riprenderci in mano la vita, per provare a voltare pagina tutti assieme una buona volta, non tutti assieme, ma in fila e ben distanziati.

Dai vaccinatevi, non è solo una pubblicità progresso, ma l’occasione per scacciare incubi e metterci in sicurezza, perché è vero che possiamo anche contagiarci, ma con il vaccino questa volta sì che sarà una banale influenza. Io lo farò oggi, per la seconda volta, e spero anche che mi dicano quando dovrò fare il richiamo, tra tot mesi, per stare sicuro, per contribuire alla rinascita di un Paese ebbro di gioia per Chiellini e compagnia, ma ancora dubbioso sul da farsi: mi vaccino oppure no?

Eppure mi sono convinto in queste settimane che c’è stato un problema di comunicazione. Mi è balenata l’idea di un errore madornale di gestione del farmaco vaccinale dopo che il Santo Padre dall’ospedale Gemelli ha recitato l’Angelus e ha esaltato la sanità per tutti. Ecco, mi sono persuaso del fatto che il “per tutti” sia un limite. Se è gratis c’è dietro qualcosa di strano: non ce la raccontano giusta. Il vaccino andava fatto passare come un qualcosa di esclusivo, per una sola élite, e si doveva per giunta pagare, magari molto caro: doveva passare come una cosa per pochi eletti, per chi ne aveva la possibilità. Per ricchi.

Sono certo che il popolo, quello che ora grida al complotto e a tutta una serie di manovre gestite da “Big Pharma”, da potentati di ogni genere guidati da Bill Gates, Soros e Cristiano Ronaldo (possibile non averlo mai chiamato in causa?), si sarebbe indignato per un “salvavita” esclusivo, riservato a sole persone abbienti. Un bel vaccino a 500 € a dose: et voilà. Il gioco era fatto. Tutti in fila a chiedere il vaccino, come si fa per assicurarsi il nuovo iPhone, che non te lo regalano di certo.

Tutti in fila buoni e zitti, non prima di aver gridato al Governo ladro, incapace di pensare anche alle minoranze. Ne sono consapevole: il governo dei pentastellati e del Pd non se lo sarebbe potuto permettere. Non poteva arrivare a tanto. Eppure resto straconvinto, in questa nostra società che sogna d’essere tanto inclusiva, ma che adora essere esclusiva, serviva far pagare per ottenere il risultato.

Non c’è la controprova, non lo sapremo mai. Qualche sociologo, antropologo, psicologo, un “ologo” qualsiasi potrebbe spiegarci meglio le dinamiche della mente umana, ma io sono quasi certo che se avessero deciso di far pagare le dosi – almeno la prima – la musica sarebbe stata diversa. Come faccio a dirlo? Non sono nato ieri, purtroppo, e in questi anni qualcosa ho visto. Come si dice: sono vaccinato.

 

2 pensieri su “SE IL VACCINO DOVESSIMO PAGARCELO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. Pier Augusto Stagi,
    Il suo sarcasmo profilattico – riferito a virus e vaccino annesso, non ad altro eh! – dell’odierno Altropensiero è quasi pari alla sua notoria fede bianconera: indiscutibile ed incrollabile.
    Aggiungerei anche incensurabile, se non fosse che la “questioncella “ delle case farmaceutiche pro populo e non soprattutto pro tasche (le loro, ovvio) qualche pensierino lo meriterebbe.
    L’accostamento del vaccino all’ultimo modello di IPhone è, poi, degno di plauso incondizionato , anche da un Nerazzurro di vecchia data .
    Proprio il capello bianco mi riporta alla mente una delle tante pubblicità cd. progresso legate allo “strumento “ telefonico .
    È pur vero che il citato attrezzo tecnologico tutto è fuorché un semplice telefono, ma se lo si utilizza anche a tale miserrimo fine …UNA TELEFONATA TI ALLUNGA LA VITA !
    Proprio come il vaccino , perdinci ! (si può ancora scrivere una parola così?).
    Trascurando ogni sorta di controindicazioni, reciprocamente utilizzate dai Signori del Farmaco (ed espertoni a remunerato codazzo…) come la clava in epoca primitiva.
    Vabbè, che DIO ce la mandi buona.
    Innanzi tutto la dose da somministrare, è inteso no ?
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

  2. cancarlo dice:

    C’è stato un problema di comunicazione… 🙂 Credo di cogliere la simpatica ironia sottostante alla base dell’articolo di Pier Alberto. Il termine ” problema di comunicazione ” me lo tengo comunque stretto come spunto per riflettere, da un lato su come queste 3 paroline magiche vengano quotidianamente abusate da chiunque (di destra, sinistra, oppure di centro) per tentare – spesso con esiti ridicoli – di giustificare qualunque loro “minkiata” detta o fatta in precedenza ( perdonate il tecnicismo… ). E credo inoltre che mai come in questo anno e mezzo di pandemia questo trend tipicamente italico ( ma non solo) sia ulteriormente emerso in modo tanto evidente. D’altra parte, un problema interpretativo della realtà odierna che francamente mi turba sta nel constatare che quando il Santo Padre – giustamente- esalta la Sanità gratuita per tutti, di fatto si pone molto più a sinistra rispetto a tante formazioni in teoria più o meno appartenenti a tale sponda politica. E che – nello stesso tempo – la presunto attacco delle “libertà individuali ” venga evocato da chi ha affonda le proprie radici culturali e storiche nella dittatura più nefasta che l’Italia abbia vissuto in epoca recente…” Si ricordi, Canciani : problemi di forma sottintendono sempre problemi di sostanza “, mi diceva saggiamente un mio professore di Matematica all’Università…Chissà, magari invece siamo soltanto di fronte all’ennesimo ” problema di comunicazione”… 🙂

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