SE IL SORRISO E’ IMPERDONABILE

di LUCA SERAFINI – Nell’ottobre del 2012 ero abbracciato a mia sorella sul sagrato della chiesa milanese dove, di lì a poco, si sarebbe celebrato il funerale della mamma. Avevamo trasportato il feretro dalla camera mortuaria in zona San Siro fino al centro di Milano. Ci avvicinò un amico e ci disse: “Amava tanto viaggiare, s’è fatta anche quest’ultima passeggiata…”. E aggiunse: “Magari avrà benedetto anche il vostro Milan passando davanti allo stadio”.

Ridemmo nervosamente e quell’immagine fu immortalata sul cellulare di un’altra persona: ritraeva me e mia sorella che ridevamo a fianco del carro funebre, ancora con la bara della mamma in attesa di essere portata in chiesa.

L’attinenza di questo episodio con la risata di Gigio Donnarumma al termine di Lazio-Milan, lunedì sera, dove sta?

Penso alla reazione di un parente o di un amico lontani che abbiano visto quella foto, senza sapere. Non ci avrebbero massacrato sui social come i tifosi stanno facendo in queste ore col portiere rossonero, ma di sicuro sarebbero rimasti perplessi.

Ricostruiamo i fatti. Donnarumma è capitano della squadra, sconfitta 3-0 all’Olimpico e scivolata in due partite dal 2° al 5° posto in classifica, avendo perso anche la precedente partita in casa con il Sassuolo. Uscendo dal campo ha incontrato José Manuel “Pepe” Reina, portiere della Lazio che dall’estate 2018 al gennaio 2020 ha militato nel Milan, allevando proprio Donnarumma. Pepe deve avergli fatto una battuta, detto qualcosa: la risata di Gigio è prolungata e quasi isterica, così come appare nelle immagini.

I tifosi hanno le loro ragioni: non era davvero nella condizione di poter ridere. Per di più, e questo pesa immensamente sulla montagna di melma che gli stanno rovesciando addosso, Donnarumma sta sciabolando da mesi con il Milan sulla pedana del rinnovo contrattuale. Ha 21 anni, già più di 200 presenze in serie A con quella maglia, quasi 30 in Nazionale, prende 7 milioni a stagione, gliene hanno offerti 8 più bonus e lui temporeggia? Inaudito.

Siamo tutti omosessuali con il sedere degli altri, specie se travolti dalla fede calcistica che ancora – almeno tra i tifosi – è aggrappata a valori, senso di appartenenza, fedeltà, rispetto, che per il resto nel mondo del pallone latitano ad ogni livello. Quindi il tifoso pretende che il suo campione, la sua bandiera, il suo beniamino pensi, parli e si comporti come il tifoso stesso vorrebbe.

Senza retorica, una risata isterica anche dopo un dramma, umano o sportivo, può scapparci. Sorridere o semplicemente scuotere il capo sarebbe stato meglio, evitare l’incontro in campo e vedersi negli spogliatoi sarebbe stata invece la perfezione.

Ma non siamo tutti uguali, non ci comportiamo a seconda della fama, dello stipendio e del ruolo pubblico che abbiamo. Specie a 21 anni, anche se a quell’età si è comunque abbastanza maturi per poter decidere.

Sono scelte. Poi, come sempre, se ne pagano le conseguenze. Anche quelle tribali, minacciose e volgari che oggi transitano senza filtro dai cellulari e ti arrivano addosso con la violenza di un pugno.

4 pensieri su “SE IL SORRISO E’ IMPERDONABILE

  1. Carlo Foroni dice:

    Hai ragione solo in parte Luca : se sei maturo per incassare 8/10 milioni al mese e porti la fascia devi evitare certe situazioni .
    Non puoi essere ragazzo solo quando fa comodo . Poi l’odio ne suoi confronti è come sempre esagerazione che non ci sta . Pensa se ci fosse il pubblico . Ciao Luca

  2. PAOLO dice:

    È la reazione del tifoso alle prese con lo spettro di una atroce beffa combinato con la querelle del rinnovo di c. tto. Rispetto Gigio ma penso che debba fare un passo decisivo. O dentro, o fuori. La gente rossonera si merita chiarezza. Se sarà addio ce ne faremo una ragione. Ma basta raiolate 😠😠

  3. Davide dice:

    Dalle mie parti si dice la botte piena e la moglie ubriaca non si può avere. Il mio capitano è stato Baresi poi Maldini, era un altro calcio ma erano anche altri uomini, probabilmente era anche un altro Milan, Donnarumma non è un giocatore del Milan è un giocatore di Raiola.

  4. Vito Luongo dice:

    Caro Luca, sorvolerei su questo episodio. Non merita tanti commenti. Dobbiamo compattarci, e dare tutto nelle ultime partite. Ho visto, a malincuore, la foto del tuo viso afflitto, come il mio. Ieri ed oggi ho dovuto lavorare in Toscana, con il magone. Ci dobbiamo credere ancora, per noi stessi. Io voglio vederti sorridere, e sentirti parlare con toni pacati, regala a noi sicurezza. Forza, e rialziamoci.

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