SE IL PADRE CHE UCCIDE IL FIGLIO ORMAI NON SORPRENDE PIU’ NESSUNO

La morte del piccolo Daniele Paitoni, sette anni, ucciso con una coltellata alla gola dal padre Davide, in provincia di Varese, in fin dei conti non è una notizia. Quanto meno, non è così sorprendente.

Resta evidentemente una tragedia, ma, sono gli stessi nonni materni del piccolo a dirlo, il rischio che quell’uomo facesse del male al bambino c’era, e loro erano preoccupati.

Il folle piano di Paitoni era finire anche la ex moglie, che per fortuna si è salvata, e poi di togliersi la vita. Il tutto per punire lei, la mamma del bimbo, probabilmente ritenuta colpevole della loro separazione.

E anche questa non è una novità, si tratta di un cliché standard di tante tragedie moderne: punire la ex ammazzandole il figlio, e pazienza se quel bambino è anche per metà del padre assassino.

Ancora: l’omicida non era nuovo ad atti di violenza.

Soltanto un paio di mesi fa aveva accoltellato un collega di lavoro e aveva all’attivo anche violenze verso la moglie (ora ex); per questo si era guadagnato un “codice rosso”, provvedimento di allontanamento in casi del genere.

Ma anche qui, niente di nuovo sotto il sole: quanti ne abbiamo visti, sentiti, letti di casi di molestatori che ci ricascano nonostante il divieto di avvicinarsi sancito dalla legge?

Ecco, quello che davvero vorrei poter fare oggi sarebbe scrivere una vera notizia, poter titolare un mio pezzo a cento colonne con un “Finalmente qualcosa è cambiato”, con tutto lo spazio successivo per poter descrivere, in dettaglio, quali sono le novità, quali provvedimenti concreti il governo è riuscito a concepire per proteggere donne e bambini, tutti vittime (i secondi innocenti per definizione) della follia di uomini con disturbi reali, talvolta anche noti, e pur tuttavia liberi di dare corpo ai loro propositi omicidi, sempre nel rigoroso rispetto dei termini di legge.

Io sono pronta, ho le mani sulla tastiera. E spero che presto potrò firmare il mio pezzo più bello, quello che attaccherà con: “Siamo alla svolta, qualcosa adesso è davvero cambiato”.

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