Non so nulla di ciclismo, sono uno spettatore della domenica o di quando capita. Uno dei tanti e cerco però di sapere come vanno le corse, chi vince, chi perde, l’andamento generale.
Finito il Giro d’Italia, finito il Tour De France, un unico vincitore, lo sloveno Tadej Pogacar, il quale da qualcuno è stato accusato di cannibalismo sportivo, per non aver lasciato nemmeno le briciole agli avversari, per non aver fatto un passo indietro ogni tanto e non aver concesso la vittoria a qualche avversario.
Premesso che trovo irrispettoso sempre e comunque lasciar vincere un avversario, rallentare per consentire la vittoria a un altro, dove la competizione dice che dovresti esser tu a tagliare il traguardo per primo, tra coloro che hanno mosso critiche a Pogacar in tal senso c’è Lance Armstrong. Quel Lance Armstrong.
Da incompetente, ma dalla buona memoria, ricordo che Lance Armstrong faceva esattamente la stessa cosa ai suoi tempi. O almeno quasi sempre. Dice, Armstrong: “Non deve fare l’errore di farsi odiare e di far venire dubbi sulla sua grandezza”. Dice poi che ha cambiato il suo punto di vista rispetto a vent’anni fa e ammette che quando concesse la vittoria a Pantani sul Mont Ventoux, il Pirata ne fu contrariato. Appunto.
Per quanto il tuo nome compaia nell’Albo d’Oro di una competizione, che gratificazione può esserci, sapendo che la tua vittoria è stata possibile solo grazie alla gentile e offensiva concessione di uno che era più forte di te ma si è scansato per compassione?
Pogacar fa bene a vincere sempre e comunque, dove può, ma soprattutto Armstrong fa male a fare certe dichiarazioni. Anzi, Armstrong fa male a fare qualsiasi dichiarazione, per quel che mi riguarda.
La sua storia dovrebbe indurlo a un pudico silenzio e a un isolamento eterno, perché quanto a rispetto e grandezza, non vedo cosa possa insegnare a chiunque.
Per tutti c’è una possibilità di redenzione, ma immagino che dove abita lui ci siano molte opportunità di fare del bene a chi ne ha bisogno. Oltre non mi spingerei.
Caro JOHNNI Roncalli, nel tuo caso non sapere nulla di ciclismo (come lealmente riconosci) è una circostanza ininfluente. Nè aggravante, nè attenuante rispetto al tuo “Altropensiero”…da incompetente.
Il punto , a mio avviso, è solo uno : non tanto ciò che il Texano va dicendo , quanto ciò che costui FECE negli anni belli .
Con spavalderia ed arroganza , due “classici” per chi è forte e sa di esserlo.
Quanto al VOLER VINCERE , sempre, con me sfondi una porta aperta : ma c’è anche modo e modo di far dono regale della vittora , o di negarla.
Detto ciò, contano I FATTI : se è vero che ricordi “..che Lance Armstrong faceva la stessa cosa ai suoi tempi” , tanto dovrebbe bastare ad una riflessione, semplice semplice.
La metto giù per chi dice , non raccontandola proprio giusta, di non sapere nulla di Ciclismo : per il ” nuovo cannibale Sloveno” , come per l’osannato e poi reietto vincitore di 7 TOUR DE FRANCE , è tutta farina – naturale – del suo sacco ?
Francamente , con qualche competenza di cui peraltro non mi vanto, NON SO RISPONDERE .
E torniamo daccapo : so di non sapere. Speriamo, e staremo a vedere.
Cordialissimamente.
FIORENZO Alessi