SCAMBIO DI PERSONA

di GHERARDO MAGRI – Siamo ancora sbalorditi per aver visto un azzurro sfrecciare e vincere i 100 metri all’Olimpiade, in effetti non era mai successo. Prima volta un italiano in finale, prima medaglia d’oro nella gara più romantica, più suggestiva, più tutto di tutte.

Inutile nasconderlo, subito dopo ecco la domanda spontanea: ma non doveva essere l’altro azzurro il migliore, Tortu, quello che da mesi e mesi vediamo sfrecciare in televisione come testimonial per una società di telecomunicazione, che si fregia di avere la connessione più rapida e potente di tutti? Possibile che abbiano sbagliato persona? Non è che Filippo si è stancato troppo per le riprese dello spot?

Per fortuna esiste ancora una profonda differenza tra spot e sport. Non solo una consonante. Mentre Tortu entrava nelle case degli italiani come l’italiano più veloce di tutti, Jacobs, in un più discreto ambito, si allenava anche nel giardino di casa. Alla fine è lui il vero italiano-jet, alla faccia delle connessioni iperveloci e della realtà immaginaria. Il bresciano d’America ha messo la freccia e ha messo dietro il mondo, compreso il suo compagno più famoso. Lo sport non si può cambiare. Eventualmente si può cambiare lo spot.

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